I contribuenti in regime forfettario devono prestare la massima attenzione al monitoraggio della soglia di ricavi/compensi conseguiti nel corso dell’anno.
Infatti, se i proventi vanno oltre la soglia di 100.000 euro, a partire dalle operazioni che hanno determinato il superamento del limite, scatta l’applicazione delle regole Iva ordinarie.
Conseguenze ci sono anche dal punto di vista delle imposte dirette ossia in riferimento all’Irpef.
Quale tassazione sconterà il contribuente in regime forfettario che ha superato in corso d’anno la soglia di ricavi/compensi pari a 100.000 euro?
Regime forfettario 2023. Le regole di accesso
In base al nuovo comma 54 della Legge n°190/2014, Legge di bilancio 2015 (vedi modifica Legge n°197/2022) possono accedere al regime forfettario coloro i quali:
- hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 85.000 euro;
- hanno sostenuto spese sostenuto per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.
Le cause di esclusione all’applicazione del regime forfettario non sono state modificate rispetto alla previsioni già in essere lo scorso anno.
Dunque, l’accesso al regime forfettario è precluso per:
- le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito;
- i non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato;
- i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- ecc.
Forfettario e superamento del limite di 100.000 euro. Si paga l’Irpef per tutto l’anno
Il superamento della soglia di ricevi/compensi di 85.000 euro potrebbe comportare l’uscita immediata dal regime forfettario.
In particolare,
il regime forfetario cessa di avere applicazione a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno taluna delle condizioni di cui al comma 54 ovvero si verifica taluna delle fattispecie indicate al comma 57. Il regime forfetario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro. In tale ultimo caso e’ dovuta l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite.
In pratica laddove l’imprenditore o il professionista in corso d’anno dovesse superare la soglia di 85.000 euro e anche quella di 100.000 euro, passa al regime “ordinario” già dall’anno di superamento della soglia citata.
Ciò comporta, a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite, l’applicazione degli ordinari adempimenti Iva. Ovvero dichiarazioni, fatturazioni con regole ordinarie e versamenti.
Per quanto riguarda invece le imposte dirette (Irpef), nella relazione illustrativa che accompagna la legge di bilancio 2023 è messo nero su bianco che al superamento della soglia di 100.000 euro il reddito sarà determinato con le modalità ordinarie per l’intera annualità e assoggettato a Irpef e relative addizionali.
Dunque, l’Irpef si applicherà all’intero anno.
Riassumendo…
- possono accedere al regime forfettario coloro i quali hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 85.000 euro;
- se i proventi vanno oltre la soglia di 100.000 euro, a partire dalle operazioni che hanno determinato il superamento del limite, scatta l’applicazione delle regole Iva ordinarie;
- al superamento della soglia di 100.000 euro anche la tassazione del reddito subisce delle modifiche.