Pensione all’estero: cosa prevede l’accordo Italia Francia sulla doppia tassazione (chiarimenti)

Quale pensione stai trasferendo in Francia? Meglio capirlo bene per evitare sorprese sulla tassazione
1 anno fa
2 minuti di lettura
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Trasferire la pensione all’estero è una scelta spesso dettata dalla volontà di risparmiare sulle tasse. Ma non sempre ciò accade. Non basta controllare che ci sia un accordo sulle pensioni estere tra i due Stati. E’ bene accertarsi di che cosa preveda. E’ il caso della Francia. In merito sono giunti chiarimenti in un recente documento dell’Amministrazione Finanziaria che specifica che non è sempre prevista detassazione dell’assegno per il pensionato che trasferisce la residenza in Francia ma solamente un credito di imposta.

Tra Francia e Italia quindi permane la tassazione concorrente. L’accordo Amichevole tra le due amministrazioni vicine (risalente al 2000 ma mai modificato su questo punto) prevede solamente un credito di imposta. Che è cosa ben diversa dalla detassazione della pensione tout court.

Pensione all’estero: l’interpello sul caso Francia

La questione è stata riaperta a seguito di un interpello che una si era trasferita in Francia per la pensione ha presentato all’Agenzia delle Entrate (n.385/2023). In particolare l’istante risultava beneficiaria di due prestazioni previdenziali erogate dall’Inps, una pensione di invalidità ordinaria (cat. IO) ed una pensione ai superstiti (cat. SO).

Cosa prevede l’accordo Italia Francia sulle pensioni

Il trattato sulle doppie imposizioni firmato da Italia e Francia all’articolo 19 paragrafo 1 stabilisce che le pensioni, pagate in relazione ad un cessato impiego privato, siano tassate soltanto nello Stato di residenza del titolare. Fanno però eccezione, come precisa il paragrafo successivo, le pensioni e le altre somme, pagate sulla base della legislazione sulla sicurezza sociale di uno Stato, che restano assoggettate ad imposizione concorrente in entrambi i Paesi.

In questa tipologia di prestazioni previste al secondo paragrafo rientrano appunto sia le pensioni di invalidità (cat. IO) sia le pensioni ai superstiti (cat. SO) liquidate a carico del fondo lavoratori dipendenti dell’Inps.

Pensioni di invalidità e ai superstiti in Francia

Cosa succede quindi alle pensioni di invalidità e ai superstiti in Francia? Saranno assoggettate a doppia imposizione.

Tuttavia questo effetto sarà eliminato in Francia dal riconoscimento di un credito di imposta. Almeno per la pensione di invalidità. Per le pensioni ai superstiti, invece, occorre fare una distinzione impossibile nell’interpello dato che l’istante, come accennato sopra, non ha indicato la tipologia di lavoro dalla quale essa derivava. E il dato non è di poco conto. In particolare se la pensione deriva da un rapporto di lavoro privato il trattamento fiscale applicabile è lo stesso appena visto per la pensione di invalidità. Se invece il defunto fosse stato dipendente pubblico, la prestazione sarebbe tassata esclusivamente dallo stato dal quale proviene a meno che il soggetto beneficiario non sia residente nell’altro stato e ne abbial’esclusiva nazionalità. Nel caso in analisi, quindi, l’AdE precisa che ipoteticamente la stessa sarebbe soggetta a tassazione esclusiva dello stato italiano (avendo l’istante nazionalità italiana).

Riassumendo

  • L’Italia e la Francia hanno siglato un accordo sulla doppia tassazione delle pensioni ma ci sono eccezioni per trattamenti ed erogazioni pagate sulla base della legislazione sulla sicurezza sociale di uno Stato;
  • La pensione di invalidità in Francia sarebbe soggetta a tassazione ma viene riconosciuto un credito d’imposta;
  • Per la pensione ai superstiti la tassazione all’estero, e nello specifico in Francia, varia a seconda della tipologia del lavoro da cui deriva (privato o pubblico)

 

 

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