Presa in carico dei servizi sociali, oppure dagli uffici di collocamento. Sono gli effetti della fine del reddito di cittadinanza e della preparazione alle due nuove misure che andranno a sostituirlo tra settembre 2023 e gennaio 2024. Le polemiche di questi giorni sulla sospensione del reddito di cittadinanza a molte famiglie, con tanto di SMS a preannunciarne lo stop, vengono di fatto sedate dall’avvio della cosiddetta seconda fase delle misure di contrasto alla povertà. Perché sul sito del Ministero, sono emerse già diverse risposte alla cosiddette FAQ.
“Sono uno dei tanti che hanno ricevuto l’SMS con cui di fatto esco fuori dai beneficiari del reddito di cittadinanza. Io ho 54 anni di età e vivo solo come residenza, ma di fatto mi occupo dei miei anziani genitori che vivono nella casa di fianco alla mia. Possibile che sarò occupabile nonostante è evidente che abbia delle problematiche di famiglia non riconosciute come a mio carico solo perché io e i miei non viviamo insieme? Inoltre, se mi trasferisco con i miei, dovrei presentare un ISEE insieme a loro, e i loro 500 euro a testa di pensione che prendono, mi escluderebbero dal sussidio comunque. Mi sembra un autentico controsenso.”
Polemiche e proteste per l’SMS che blocca il sussidio
Se all’INPS sono arrivate copiose le contestazioni per quanto è successo ai beneficiari del reddito di cittadinanza occupabili che da agosto non prenderanno più il sussidio, a noi di redazione sono arrivate copiose le mail di richiesta chiarimenti. Non tanto sulle possibilità di dribblare ciò che ormai è una cosa certa. E parliamo dello stop al reddito di cittadinanza fin da agosto per molte famiglie. Piuttosto ci chiedono chiarimenti su cosa fare per proseguire a prendere qualcosa dallo Stato.
Reddito di cittadinanza, parte la seconda fase per chi lo ha perso, ecco la guida sul da farsi
Effettivamente situazioni come quelle del nostro lettore sono assai diffuse. E una cosa che lui mette in risalto e giustamente, riguarda le regole con cui si è assegnato il sussidio in questi anni. Con due anziani in casa il reddito di cittadinanza veniva messo in discussione dall’ISEE del nucleo familiare per via delle pensioni di questi anziani. Ma chi lo prendeva comunque, non rischia di perderlo adesso proprio per la presenza di questi anziani. Infatti il problema dello stop di agosto nasce proprio dal fatto che riguarda persone di nuclei familiari composti esclusivamente da persone di età compresa tra i 18 ed i 59 anni. Se mancano minorenni, anziani over 60 o disabili, il sussidio nel 2023 ha durata di soli 7 mesi.
Le FAQ al Ministero, ecco le prime risposte
Ma chi lo ha perduto, in base alle risposte del Ministero, a settembre entrerà in un altro circuito. Che è quello del sostegno alla formazione e lavoro (SFL). Una nuova misura per non lasciarli senza sostegno naturalmente. Almeno come interpreta il governo. Per chi ha ricevuto il messaggio di preavviso di sospensione, se si ritiene non occupabile nonostante si trovi con una età compresa tra i 18 e i 59 anni, devono essere i servizi sociali a prenderli in carico. E pare che molti di quanti hanno ricevuto l’SMS di sospensione, siano già passati ad essere presi in carico dai servizi sociali.
Assegno di inclusione e sostegno formazione e lavoro, ecco come cambia il reddito di cittadinanza
Il reddito sarà sostituito nel 2024 dall’assegno di inclusione (ADI). Questo per tutte le famiglie che al loro interno avranno situazioni come quelle prima citate e cioè minorenni, invalidi o over 60.
Per gli occupabili partono i percorsi di nuovo collocamento al lavoro
Perché la nuova misura dovrebbe prevedere 350 euro al mese per ogni singolo attivabile, ma solo dietro l’attivazione di un percorso di formazione, qualificazione e di ricerca dell’occupazione. Il soggetto che oggi sembra occupabile e invece non lo è, e per questo motivo è preso in carico dai servizi sociali, avrà l’immediata riattivazione del reddito di cittadinanza. E lo percepirà fino a dicembre, per poi passare all’assegno di inclusione già citato. Nelle FAQ del ministero si fa riferimento a soggetti con problematiche di dipendenze, donne vittime di violenza, i senza fissa dimora o quelli con problematiche di carattere psichiatrico anche se non sono stati riconosciuti mai disabili.
La fase di transizione dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione e al sostegno formazione e lavoro
I dubbi relativi a questa delicata fase di transizione sono tanti però. I servizi sociali c’è da scommetterci, saranno subissati di persone che chiederanno di essere presi in carico. Nel frattempo, agosto, settembre e forse anche ottobre rischiano di passare senza sussidio alcuno. E anche per chi alla fine sarà preso in carico dai servizi sociali. Perché da ciò che si legge nelle FAQ, i servizi sociali hanno come limite temporale il 31 ottobre. Questa la scadenza per comunicare all’INPS la presa in carico di chi ha perso il sussidio a luglio (ultima ricarica il 27 luglio scorso).
Le problematiche sono davvero tante
Oltretutto, esistono situazioni border line come quelle del nostro lettore, che ci sembra nella condizione di non poter essere preso in carico dai servizi sociali. Va detto inoltre che per chi passerà dal reddito di cittadinanza al sostegno formazione e lavoro, il beneficio sarà ridotto. Perché passerà da 500 euro al mese a 350 euro al mese. Va anche detto però che se una famiglia con 4 occupabili adesso passerà alla nuova misura, riceverà un importo maggiore. Prenderà infatti la cifra di 1.400 euro al mese. Un importo ben più alto di quanto percepivano con il reddito di cittadinanza.