Si è tenuta ieri l’asta mensile per l’emissione dei Buoni ordinari del Tesoro (BoT) annuali. Lo stato ha incassato 8 miliardi di euro, l’importo preventivato alla vigilia. La domanda è stata sostanzialmente stabile rispetto a luglio, ammontando a 1,32 volte l’offerta (a 1,33 nel mese scorso), cioè a 10,57 miliardi. I nuovi titoli di stato in circolazione scadranno in data 14 agosto 2024 e avranno come data di emissione il prossimo 14 agosto (ISIN: IT0005559817). La loro durata sarà di 366 giorni.
I BoT annuali sono stati collocati sul mercato ad un prezzo di aggiudicazione di 96,262 centesimi, corrispondente a un rendimento lordo del 3,82%.
Rendimento BoT annuali giù
Il rendimento dei BoT annuali è letteralmente esploso nell’ultimo anno e mezzo. Ad inizio 2022, l’asta esitava ancora il -0,44%. Da allora, la crescita è stata fino ad un massimo di circa il 4,4%. Naturale che ciò sia avvenuto. Nel frattempo, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di 425 punti base o 4,25%. Nelle ultimissime settimane, i rendimenti sovrani in tutto l’Occidente sono saliti sul tratto lungo della curva e si sono stabilizzati su quello medio-breve. I mercati stanno scontando un costo del denaro stabile o solo in lieve crescita, a fronte di un’inflazione prolungata sopra i target delle banche centrali.
Questi sarebbero gli ultimi mesi in cui si potranno comprare BoT annuali all’asta a prezzi minimi e rendimenti ai massimi. Il rischio di entrare tardi sul mercato a breve termine esiste. Probabile persino che abbiamo perso la corsa migliore del treno. Tuttavia, considerate anche che un rendimento netto nell’ordine del 3,30% potrebbe non coprire l’inflazione italiana dei prossimi dodici mesi.