Il “bond blu” del Gabon finanzierà la conservazione del mare per 163 milioni di dollari

Anche il Gabon ha emesso il suo "bond blu" per finanziare la tutela delle acqua marine per 163 milioni di dollari. Prima volta in Africa.
1 anno fa
1 minuto di lettura
Bond blu del Gabon per la conservazione marina
Bond blu del Gabon per la conservazione marina © Licenza Creative Commons

Anche il Gabon si butta nel business dei “bond blu”. Il complesso schema noto come “debt-for-nature swap” è stato implementato questa settimana per un importo di 500 milioni di dollari. Il paese africano ha riacquistato obbligazioni sovrane per 436 milioni, di cui una in scadenza nel 2025 e due nel 2031. In cambio ha emesso una nuova obbligazione in scadenza nel 2038 per 500 milioni e con cedola 6,097%. Il tasso è risulta di gran lunga inferiore ai rendimenti compresi tra il 9% e il 10,5% degli altri titoli di stato in circolazione.

L’operazione comporterà risparmi stimati per complessivi 163 milioni, i quali saranno destinati alla conservazione delle specie marine. Di questi, 5 milioni all’anno riguardano la lotta alla pesca illegale e per la conservazione del 30% delle acque costiere. Altri 88 milioni saranno reperiti entro il 2038 per la conservazione delle specie marine.

L’operazione è avvenuta grazie alla collaborazione con la U.S. International Development Finance Corporation, che si è accollata il rischio politico. Ciò ha consentito al Gabon di emettere il bond blu con un rating di Aa2 per Moody’s, cioè 14 gradini sopra il giudizio Caa1 (“junk”) assegnato dall’agenzia al debito sovrano del paese. E’ stata anche la prima operazione di questo tipo nell’Africa continentale, sebbene di entità assai inferiore a quella di qualche mese fa annunciata in relazione al “Galapagos bond” dell’Ecuador.

Blu bond Gabon non azzera rischi

Secondo l’organizzazione no-profit statunitense The Nature Conservancy, che ha coadiuvato il Gabon nell’emissione del suo primo bond blu, entro la fine del decennio ci saranno verosimilmente swap per complessivi 10 miliardi. Tra i potenziali emittenti figurerebbero Belize e Barbados. Per il presidente gabonese Ali Bongo, in cerca del terzo mandato, l’emissione di questi giorni rappresenta un passo importante per le politiche ecosostenibili. Da un punto di vista fiscale è stato indubbiamente un successo, poiché il governo è riuscito a rifinanziarsi a costi nettamente più bassi di quelli ordinari e per una scadenza più lunga.

D’altra parte, lo swap è avvenuto dopo che era stato rinviato a causa della volatilità dei mercati. E il premio offerto sul T-bond degli Stati Uniti di pari durata è risultato in aumento dai 180 punti base ipotizzati ai 200 punti.

I bond blu possono essere considerati una sotto-categoria dei green bond. Essi puntano a finanziare la tutela delle acque marine e delle specie che vi vivono. La loro emissione avviene grazie all’intervento di organizzazioni no-profit da un lato e di enti finanziari sovranazionali. Le prime assistono i governi nella fissazione degli obiettivi, i secondi nell’abbattimento del rischio di credito per rendere le emissioni più appetibili. Nello specifico, tuttavia, qualche analista ha fatto notare che il rischio sovrano del Gabon resti elevato, dato che solamente per 95 milioni è avvenuto il riacquisto delle obbligazioni in scadenza nel 2025, avendo il governo preferito (incomprensibilmente) puntare più sul 2031.

[email protected] 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Bonus ristrutturazione
Articolo precedente

Bonus ristrutturazione 2024, ultimo anno al 50%: ecco come cambia dopo

fondo pensione figli o nipoti
Articolo seguente

Fondi pensione: rendimenti e iscritti in aumento, ma il Tfr resta la scelta migliore