Ennesima (probabile) sterzata nell’intricata foresta politico-giuridica del Superbonus. La principale delle agevolazioni edilizie, infatti, si appresta a conoscere un nuovo potenziale capitolo sul nodo gordiano delle cessioni del credito.
Stavolta, a intervenire potrebbero essere le Regioni, affiancate dagli altri enti locali, con la possibilità di procedere all’acquisto dei crediti cedibili non in modo diretto ma attraverso una partnership ad hoc con società private collegate. Un tentativo di diradare ulteriormente la visuale nell’ambito di un quadro normativo che, a oggi, nonostante i vari ritocchi continua a mostrarsi troppo confuso, specie per i crediti già ceduti e sottoposti a revisioni varie della disciplina.
Per la verità, il sentiero è già stato aperto con una legge regionale approvata dalla giunta della Basilicata che, per l’avvio delle procedure sul Superbonus, ha chiesto al Ministero dell’Economia di vagliare la propria proposta. Un parere arrivato e che, al momento, ha dato esito positivo. L’iniziativa lucana, infatti, non sarebbe in contrasto con il quadro legislativo nazionale (ossia l’ultimo approvato in merito al Superbonus). Inoltre, tutte le altre osservazioni di carattere costituzionale hanno dato esito positivo.
Con una nota del governatore Vito Bardi del 16 agosto scorso, in sostanza, la Basilicata ha avviato una nuova stagione delle cessioni del credito collegate al Superbonus. Persino il divieto all’acquisto dei crediti da parte delle Regioni è stato ovviato. Ciò grazie all’intervento di società private che, pur collegate agli enti territoriali, non figurano tra gli acquirenti esclusi dal decreto relativo al tema. Come precisato dalla nota della Basilicata, in pratica, la nuova legge regionale si pone come soluzione per imprese e cittadini rimasti impantanati nelle norme sulla cessione del credito. Le società demandate all’acquisto potranno dunque procedere senza problemi, favorendo quindi un intervento indiretto della Regione.
Superbonus, le Regioni sbloccano le cessioni del credito? Ecco come funzionerebbe il sistema
Se il problema è ancora quello dei crediti incagliati, il parere positivo del Mef alla legge lucana potrebbe far realmente saltare il tappo.
In sostanza, la Regione interverrebbe indirettamente, laddove le condizioni lo consentano, per favorire lo sblocco dei crediti per le pratiche aperte in relazione agli interventi di aggiornamento edilizio previsti dal Superbonus. E questo sia nel caso in cui i crediti riguardino contribuenti privati che imprese, le cui somme risultano bloccate nei vari cassetti fiscali. Per la Basilicata, al momento, il monte complessivo degli interventi si attesta attorno al miliardo di euro, con circa 200 milioni in crediti incagliati. Resta in piedi, al di fuori delle potenziali nuove normative regionali, anche l’ipotesi di piattaforme esterne incaricate di sbrogliare la matassa dei crediti, come Enel X. Anche in questo caso, si tratterebbe di terzi incaricati dell’acquisto dei crediti o di trasferirli ad altri potenziali acquirenti. La deadline era al mese di settembre ma la partita è ancora aperta.
Riassumendo…
- La Basilicata ha approvato una legge regionale che consente alla Regione e agli enti locali di acquistare, tramite società private, i crediti incagliati del Superbonus;
- il Mef ha dato parere positivo, giudicando la norma non in contrasto con quella nazionale;
- al momento, il monte di spesa connesso al Superbonus si aggira attorno al miliardo di euro in Basilicata. I crediti bloccati sui 200 milioni.