Si parla spesso di lavoratori e lavoratrici che vanno in pensione a 63 anni. Ma come fanno? Quali requisiti bisogna possedere? Ebbene, andare in pensione a 63 anni è una prerogativa riservata a chi può fruire delle uscite anticipate con le Quote o ai militari e ai poliziotti una volta raggiunta l’età ordinamentale. Diversamente non ci sono altre possibilità, fatta eccezione per gli invalidi civili.
Questo è quanto prevede la normativa. Poi ci sono gli scivoli pensionistici, quelli concessi con i contratti di espansione, i contratti di solidarietà per il settore credito o l’isopensione.
In pensione a 63 anni, quanti contributi servono
Tralasciamo in questa disanima gli scivoli previsti per il settore privato e che possono arrivare fino a sette anni di anticipo sulla pensione per occuparci in particolare di Ape Sociale. Come si fa ad accedervi e quali requisiti bisogna possedere? Ma soprattutto, quanti contributi occorrono per poter beneficiare dello scivolo pubblico?
Ebbene Ape Sociale prevede la possibilità di andare in pensione una volta superati i 63 anni a condizione che si appartenga a una delle seguenti categorie sociali:
- caregiver;
- invalidi;
- disoccupati;
- lavoratori gravosi.
Per le prime tre fattispecie di lavoratori, il requisito contributivo minimo richiesto è di 30 anni. Mentre per i lavoratori gravosi occorrono almeno 36 anni di età. Fanno eccezione coloro che lavorano o hanno lavorato nel settore edile o ceramico per i quali bastano 32 anni.
Ape Sociale, la pensione anticipata per lavoratori gravosi
In particolare, per i lavoratori gravosi (qui l’elenco completo) il requisito contributivo deve essere inteso in questi termini:
- aver svolto per almeno metà della vita lavorativa uno o più mestieri gravosi,
- aver lavorato per sette anni nell’ultimo decennio uno o più mestieri pesanti.
- aver svolto per sei anni negli ultimi sette attività gravosa.
E’ quindi possibile accedere ad Ape Sociale anche se l’ultimo periodo di lavoro svolto prima della pensione non attiene specificatamente attività gravose.
Riguardo ai requisiti contributivi, c’è infine da sapere che la normativa prevede uno sconto fino a due anni per le donne con figli. Pertanto si può ottenere il diritto all’anticipo pensionistico anche con soli 28 anni di contributi.
Lavoratori usuranti e Quota 103
Anche i lavoratori usuranti possono andare in pensione prima dei 63 anni di età. Benchè il meccanismo di riconoscimento del periodo di lavoro sia lo stesso per quello dei mestieri gravosi, i requisiti cambiano leggermente. Il diritto alla pensione sorge a partire da 61 anni e 7 mesi di età con almeno 35 anni di contributi totali.
Vi rientrano anche i lavoratori notturni che svolgono o hanno svolto attività lavorativa di notte per un numero di giornate non inferiore a 64 durante l’anno. Per costoro la pensione scatta a 63 anni e 7 mesi per i dipendenti (12 mesi in più per gli autonomi). Ma se il numero di notti supera 72 nell’arco dell’anno, il diritto sorge a 62 anni e 7 mesi (12 mesi in più per gli autonomi). Con più di 77 notti, infine, i dipendenti vanno in pensione a 61 anni e 7 mesi.
Anche con Quota 103, infine si può andare in pensione a 63 anni. La misura, attiva solo fino al 31 dicembre 2023, è riservata a coloro che hanno compiuto 62 anni e hanno almeno 41 anni di contributi.
Riassumendo…
- Per andare in pensione a 63 anni, in alcuni casi, bastano 28 anni di contributi.
- L’uscita a 63 anni con Ape Sociale è riservata a particolari lavoratori indicati dalla legge.
- Si può andare in pensione a 63 anni anche con Quota 103, ma solo fino a fine anno.
- Ai lavoratori gravosi servono almeno 36 anni di contributi per andare in pensione.
- Ai lavoratori usuranti bastano 35 anni di contributi.