Bonus trasporti. C’è chi deve restituirlo? (Novità Governo Meloni)

Per l’anno 2023, il contributo può essere richiesto da persone fisiche con un reddito entro i 20 mila euro
1 anno fa
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bonus trasporti
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In redazione di Investire oggi è arrivato un interessante quesito sul bonus trasporti che riguarda un aspetto a oggi non analizzato.

Buongiorno, lo scorso anno anno ho presentato diverse richieste di bonus trasporti in quanto rispettavo i requisiti richiesti dalla legge. Anche quest’anno, credendo di rispettare tutte le condizioni, ho richiesto nuovi voucher. Detto ciò, in fase di presentazione della domanda ho attestato di rispettare il limite reddituale di 20.000 euro. Tuttavia presentando la dichiarazione dei redditi, ho fatto il 730 precompilato, è venuto fuori che supero di poco il citato limite. Devo restituire il bonus? In che modo possono procedere con la restituzione?

Il bonus trasporti

Il DL 5/2023 ha riproposto il c.

d. bonus trasporti, restringendo però il perimetro applicativo dell’agevolazione.

Parliamo di un’agevolazione riconosciuta sotto forma di voucher che può essere richiesta da famiglie, studenti e lavoratori, per l’acquisto di abbonamenti (mensili, plurimensili e annuali) per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. E’ confermata l’esclusione dall’agevolazione i servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino.

L’importo che può essere richiesto a titolo di bonus, è pari al 100% del costo dell’abbonamento, fino ad un massimo di 60 euro.

Per l’anno 2023, il contributo può essere richiesto da persone fisiche con un reddito entro i 20 mila euro. Lo scorso anno il limite reddituale era fissato a 35.000 euro.

In sede di compilazione del Form sull’applicazione web viene richiesta l’autocertificazione attraverso la spunta di un’apposita casella. Non è necessario l’ISEE per la domanda del bonus trasporti.

Bonus trasporti. C’è chi deve restituirlo

Fatta tale doverosa ricostruzione, veniamo al quesito esposto in premessa. I dati reddituali potrebbero essere oggetto di verifica da parte dell’Amministrazione competente con obbligo di restituzione del bonus.

Detto ciò, nel caso specifico del nostro lettore, questi potrà mettere a posto la sua posizione restituendo il bonus ottenuto senza averne diritto.

Infatti, come da FAQ sul bonus trasporti,

L’utente dovrà provvedere alla restituzione della somma usufruita tramite la Tesoreria Centrale della Banca d’Italia, sul Capitolo 3670/03, Capo 27 del Ministero dell’economia e delle finanze “Entrate eventuali e diverse concernenti il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali” sul conto IBAN IT 71I 01000 03245 350 0 27 3670 03, specificando la seguente causale del versamento “restituzione importo bonus trasporti 2023 nome utente e codice fiscale”.

La relativa quietanza dovrà essere trasmessa alla Direzione generale Ammortizzatori Sociali, al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected].

Riassumendo…

  • il bonus trasporti agevola l’acquisto di abbonamenti (mensili, plurimensili e annuali) per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale;
  • per l’anno 2023, il voucher può essere richiesto da persone fisiche con un reddito entro i 20 mila euro;
  • in caso di illegittima spettanza, il buono deve essere restituito specificando la seguente causale del versamento “restituzione importo bonus trasporti 2023 nome utente e codice fiscale”.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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