La guerra si combatte in molti modi e questa volta a farne le spese potrebbero essere gli automobilisti. È già allarme per il caro benzina, dopo che Arabia Saudita e Russia, i maggiori produttori di petrolio al mondo dopo gli Stati Uniti, hanno deciso di tagliare la produzione per far crescere i prezzi.
Il Governo italiano sta già pensando ad alcune contromisure, una di queste potrebbe essere – ma è solo un’ipotesi – una sorta di carta acquisti per sostenere l’impatto del caro carburante sui redditi delle famiglie.
Il petrolio ha raggiunto immediatamente il valore massimo da novembre e, qualora i tagli alla produzione dovessero divenire strutturali, si attende un aumento dei prezzi ai distributori, portando la benzina oltre i 2 euro al litro, anche in modalità self-service.
I prezzi dei carburanti
La situazione del caro carburante è sempre più drammatica. Secondo i dati più aggiornati, elaborati da Quotidiano Energia e l’Osservaprezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la situazione è attualmente la seguente. La benzina self-service è in media a 1,959 euro al litro (1,965 per le compagnie, 1,947 per le pompe bianche). Il diesel si attesta in media a 1,864 euro al litro (1,869 per le compagnie, 1,852 per le pompe bianche). In modalità ‘servito’, la benzina si trova in media a 2,094 euro al litro (2,137 per le compagnie, 2,008 per le pompe bianche). Il diesel raggiunge quota 2,000 euro al litro (2,043 per le compagnie, 1,914 per le pompe bianche). Il GPL infine si trova in media a 0,703 euro al litro e il metano a 1,396 euro al litro.
È chiaro che l’impatto del taglio della produzione del petrolio potrebbe portare a una crescita ulteriore e non è più rimandabile da parte del Governo l’identificazione di uno strumento – probabilmente una sorta di carta acquisti – per sostenere i redditi degli italiani.
Caro benzina, ipotesi carta acquisti per risparmiare
Se fino a qualche settimana fa il cosiddetto bonus benzina era soltanto una vaga ipotesi, con queste ultime notizie è estremamente probabile che diventi realtà.
Il problema riguarda appunto la definizione della platea, perché il pericolo è che l’aiuto governativo vada a chi non ne ha bisogno. Non è detto, infatti, che chi ha redditi particolarmente bassi, necessariamente utilizzi in maniera costante l’automobile. L’importo sarebbe di 150 euro, e non è chiaro ancora se si tratterebbe di un contributo una tantum oppure no. Insomma, le incognite sono tante.
Gli ultimi aggiornamenti parlano della necessità di trovare 2 miliardi di euro, e il problema è che il Governo starebbe pensando di ricavare questi soldi eliminando il taglio agli oneri generali e all’IVA sul gas. Sarebbe un aiuto contro il caro benzina, che rischierebbe però di portare a un’impennata delle bollette del gas, proprio con l’inverno alle porte.
In sintesi..
1. Il caro benzina potrebbe divenire drammatico dopo la decisione di Arabia Saudita e Russia di tagliare la produzione di petrolio.
2. Il prezzo del greggio è ai massimi dal mese di novembre scorso
3. La situazione attuale vede già la benzina oltre i 2 euro in modalità servito e intorno ai 1,959 euro in modalità self-service
4. Il Governo sta pensando a uno strumento di sostegno per gli automobilisti, che potrebbe assumere la forma di una carta acquisti, una sorta di ‘social card’, sul modello di quella prevista per l’acquisto di beni alimentari
5.
6. La carta acquisti per gli automobilisti potrebbe insomma portare a un’impennata delle bollette del gas, proprio quando l’inverno è oramai alle porte.