Tutti i bonus figli del 2023, tra vecchie conferme e nuovi aiuti

L'Assegno unico non impedisce di far ricorso ad altre forme di bonus destinati ai figli. Ecco quali sono le principali agevolazioni (anche per il 2024)
1 anno fa
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Bonus figli 2023
Foto © Licenze Creative Commons

Supporti per le famiglie e, più nello specifico, alla genitorialità. Anche per il 2023 sono stati predisposti dei sostegni specifici ai nuclei familiari con figli a carico, al fine di distribuire al meglio lo sforzo economico previsto.

In realtà, si tratta di un parterre di agevolazioni piuttosto esteso e, perlopiù, invariato rispetto a quello predisposto negli ultimi anni, in particolare durante la pandemia. L’Assegno unico universale, l’ultima misura complessiva a essere stata introdotta come supporto diretto alle famiglie, ha convogliato in sé alcune delle principali agevolazioni fin lì previste.

Tuttavia, anche a seguito della predisposizione dell’assegno è stata mantenuta la possibilità di accedere a bonus diversi, mettendo insieme una serie di supporti destinati sia al mantenimento ordinario, quindi alla spesa alimentare o alle visite mediche, sia all’aiuto riguardo spese scolastiche e a esse correlate (come l’acquisto di dispositivi tecnologici di supporto allo studio).

È chiaro che, eccettuato l’Assegno unico, ogni bonus destinato ai figli dev’essere impiegato in relazione alle spese che si impegna a sostenere. Nell’ultima Legge di Bilancio, il Governo ha disposto aiuti e agevolazioni in modo mirato, affinché sia la fruibilità che l’impiego fossero sottoposte a un’adeguata disciplina. In questo senso, come detto, l’unica variazione riguarda l’Assegno unico che, per com’è stato pensato, rappresenta un sostegno alla genitorialità a tutti gli effetti. La misura, infatti, può essere percepita già a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al ventunesimo di età del figlio a carico. Con importo peraltro crescente a seconda dell’estensione del nucleo familiare.

Bonus figli 2023: quali sono le principali agevolazioni (forse anche nel 2024)

Il tema centrale, oggi più di ieri, è quello dell’inflazione. Perché l’anno scolastico è pronto a ripartire e, con esso, tutte le incombenze parallele. Dalla spesa per i libri di testo a quella per il servizio mensa.

Inoltre, considerando l’impatto avuto dal caro vita, confermato anche dal rialzo dei costi del carburante, le famiglie si sono viste costrette in molti casi a intaccare i propri risparmi, assottigliando quindi le risorse a disposizione.

E le previsioni per l’autunno sono tutt’altro che rosee, vista la possibilità (concreta) di andare incontro a un ulteriore rialzo nei costi delle utenze. Per questo, almeno per quel che riguarda le spese familiari, si cercherà di mitigare attraverso dei sostegni specifici. La maggior parte dei quali dovrebbe trovar posto nella nuova Manovra, ricevendo un nuovo finanziamento complessivo da affiancare alle risorse previste per i sostituti del Reddito di Cittadinanza.

I bonus per l’istruzione

Per il 2023 è rimasto valido il Bonus asilo nido, destinato alle famiglie con figli di età fino ai 3 anni e con contributo massimo di 3 mila euro l’anno per il rimborso parziale delle rette per gli istituti di prima infanzia o per l’assistenza domiciliare ai minori, con importi variabili in base all’Isee. Per i più grandi, concesso un bonus per l’acquisto dei libri di testo, demandato però a competenze regionali. Ecco perché l’importo sarà variabile a seconda dei finanziamenti stanziati, oltre che in base all’Isee.

Attivo, per gli studenti universitari, un’agevolazione sul pagamento del contributo annuo omnicomprensivo richiesto agli studenti universitari, in alcuni casi con esonero totale. Si rivolge agli studenti facenti parte di nuclei familiari con Isee inferiore a 22 mila euro (forma totale) o tra 22 mila e 30 mila euro (parziale). Per i redditi più bassi, inoltre, è disponibile la Carta della Cultura dal valore di 100 euro, da destinare all’acquisto di libri e prodotti scolastici entro un anno dal rilascio. Saranno interessati gli Isee al di sotto dei 15 mila euro.

Sostegni alla genitorialità

Nel 2024 dovrebbe arrivare un’interessante novità per le famiglie in formazione.

Il Governo potrebbe dare il là al cosiddetto “Bonus secondo figlio”. Ossia, un sostegno ai nuclei con figli a carico e in procinto di allargare ulteriormente la famiglia. Inoltre, potrebbe essere disposto un contributo pari a 400 euro al mese per i primi 6 anni di vita di ogni figlio minore a carico. Ovvero, il Reddito di Infanzia, destinato alle famiglie con reddito fino a 90 mila euro l’anno. Per i dipendenti di Poste Italiane (o dell’ex IPOST), invece, è tuttora possibile ottenere il cosiddetto Bonus cicogna, pari a 500 euro per i bimbi nati o adottati nel 2022.

Restano anche le esenzioni da imposte per beni e servizi relativi a dipendenti con figli a carico. Un benefit fino a 3 mila euro che consente di ottenere risorse variabili per il sostegno delle spese familiari. Mantenuta anche l’Iva al 5% per l’acquisto di pannolini, latte in polvere e altri prodotti destinati alla prima infanzia. A fronte di un’imposta prima fissata al 10%.

Riassumendo…

  • Per il 2023 (e anche per il 2024) sono confermati i bonus a sostegno delle famiglie con figli a carico;
  • le agevolazioni riguarderanno sia le spese ordinarie che quelle relative alla scuola, con particolare riguardo per la prima infanzia;
  • alcuni bonus figurano come sostegni diretti alla genitorialità.

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