Reddito di cittadinanza, sospensione retroattiva, come evitare di dare soldi indietro all’INPS

Sospensione del reddito di cittadinanza e soldi da restituire all'INPS, ecco quando ciò accade e perché, ma le soluzioni ci sono.
1 anno fa
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reddito di cittadinanza
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Il reddito di cittadinanza sta cessando perché ormai dopo il primo taglio che è stato importo ai cosiddetti attivabili al lavoro, ovvero a persone che per età e condizioni familiari rientrano nella nuova misura chiamata Supporto Formazione e Lavoro, presto chiuderà per tutti. Solo fino al 31 dicembre 2023 ci saranno ancora beneficiari del sussidio che dal 2019 accompagna la popolazione in condizioni di disagio economico, sociale e lavorativo. Ma ancora oggi non mancano le situazioni particolari che riguardano la misura. Oggi per esempio, parliamo di un SMS che sta arrivando a diversi beneficiari dopo la ricarica di settembre.

Un SMS dell’INPS che annuncia la sospensione del sussidio, ma non per via del fatto che l’interessato sia tra gli occupabili al lavoro, perché in questo caso più che di sospensione si dovrebbe parlare di revoca. Il fatto è che l’SMS parla di sospensione per un mancato adempimento mancate da parte dello stesso beneficiario del sussidio.

“Buonasera, vi scrivo per chiedere delucidazioni in merito al mio reddito di cittadinanza. Ho iniziato a prendere il sussidio ad aprile 2023 ed ho preso 500 euro al mese da maggio a settembre. Subito dopo l’erogazione della ricarica di settembre ho ricevuto un messaggio dall’INPS sul telefonino con su scritto sospensione del reddito di cittadinanza con effetto retroattivo se entro 60 giorni non si aggiorna l’RDC.COM. Mi spiegate che devo fare?”

Reddito di cittadinanza, sospensione retroattiva, come evitare di dare soldi indietro all’INPS

Il nostro lettore ha ricevuto il messaggio di sospensione dall’INPS, non perché non ha più diritto al reddito di cittadinanza. Anche perché, attivabile al lavoro o meno, avendo iniziato a beneficiare del sussidio da maggio, è ancora dentro i 7 mesi di beneficio garantiti anche ai cosiddetti attivabili al lavoro. L’SMS parla di sospensione perché il lettore non ha provveduto a presentare l’RDC.

COM. Si tratta del modello che serve al diretto interessato per comunicare variazioni di redditi, patrimoni o altro, intervenute dopo la data di decorrenza del beneficio stesso. Non ci dice cosa è successo da maggio ad oggi, perché la domanda è carente di informazioni. Ma possiamo ipotizzare che il lettore abbia trovato una nuova assunzione, anche part-time o a tempo determinato, ed anche per pochi euro di stipendio. Un caso non certo raro, soprattutto in estate, con molti beneficiari del reddito di cittadinanza interessati da lavori estivi come quelli del settore turistico. Si rammenda che in caso di nuova assunzione, un beneficiario del reddito di cittadinanza ha 30 giorni di tempo per comunicare all’INPS la variazione con i redditi presunti che si percepiranno con il nuovo lavoro.

Modello RDC.COM necessario, ecco perché

Il modello da usare è l’RDC.COM, che serve all’INPS per ricalcolare il sussidio sia come importo, che eventualmente come diritto a fruirne. Chi non presenta il modello, rischia la sospensione del sussidio. Evidentemente l’INPS ha trovato una nuova posizione contributiva aperta a nome del nostro lettore. Quindi, collegandola al reddito di cittadinanza ha notato l’assenza di questa comunicazione obbligatoria a carico del diretto interessato. Ed oltre alla sospensione il lettore rischia di dover restituire i soldi indietro all’INPS, se non adempie adesso ed entro 60 giorni dal messaggio. Infatti restando inadempiente, ad ottobre non prenderà nulla, ma non solo, perché se decorrono i 60 giorni di tempo offerti per mettersi in regola, il rischio è che l’INPS consideri l’inadempienza come retroattiva, considerando i 500 euro al mese percepiti come non spettanti e quindi da restituire.

Ecco come fare per non restituire i soldi all’INPS

Il lettore, così come chiunque si trovi nelle medesime condizioni, deve provvedere a segnalare tramite il modello prima citato, i redditi che ha percepito, ipoteticamente, con il lavoro stagionale.

L’INPS ricalcolerà il sussidio spettante, che immaginiamo, non sarà più da 500 euro al mese. Ma il lettore, facendo questo, non correrà il rischio di dover restituire i soldi all’Istituto. Sempre che il reddito di 3 o 4 mesi di stagione estiva non superino le soglie reddituali minime. Perché esistono limiti da considerare per essere dentro il perimetro del reddito di cittadinanza.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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