Fuga dal Portogallo, ecco i nuovi paradisi dei pensionati in Europa

Dal 2024 stop alla flat tax sulle pensioni estere. Esistono però altri paradisi fiscali vicino all’Italia dove i pensionati già pagano meno tasse che in Portogallo.
1 anno fa
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Il Portogallo abolisce la flat tax del 10% per i pensionati stranieri. Dal 1 gennaio 2024 non avrà più senso per gli italiani spostare la propria residenza in terra lusitana per beneficare delle agevolazioni fiscali introdotte quattro anni fa per attirare capitali dai Paesi più ricchi. Lo sconto resta in vigore per chi è già residente, ma non per i nuovi trasferimenti.

Tuttavia, per un Paese che torna fiscalmente alle origini ve ne sono altri, non distanti dall’Italia, che consentono agevolazioni fiscali ai pensionati più facoltosi.

Come la Grecia, Cipro, l’Albania, la Bulgaria o la Tunisia. Chi più chi meno ha introdotto, già da tempo, misure fiscali attraenti per i pensionati italiani che trasferiscono la loro residenza in loco. Vediamoli in dettaglio.

Le tasse sulle pensioni straniere in Tunisia

Il Paese che attira più di tutti gli italiani con la loro pensione è la Tunisia. La meta è ambita per una serie di motivi, non solo fiscali. In primo luogo perché è facilmente raggiungibile dalla nostra penisola con voli diretti. Poi per il clima mite d’inverno e caldo (ma non afoso) d’estate. L’ideale per anziani.

Ma più di tutto è la pressione fiscale sulle pensioni estere che attrae. Trasferirsi a vivere in Tunisia  equivale ad assoggettare la propria pensione a un regime di tassazione non superiore al 5%. Contro il 30% medio dell’Italia per gli importi medio-alti. Un bel risparmio, non c’è che dire.

Dal 2007 esiste infatti una legge che consente l’abbattimento della tassazione del 80% sulle pensioni estere. A patto che il pensionato prenda residenza stabile e sposti il centro delle proprie attività e interessi in Tunisia. Obbligatoria è l’iscrizione all’AIRE.

In parole semplici, in Tunisia la pensione di un italiano tassata per l’80% a zero e per il restante 20% con una aliquota pari al 20%. Il tutto, poi, non può superare mai il 5% del totale lordo.

Una differenza enorme se si pensa alle tasse che si pagano in Italia.

Grecia, Cipro o Albania?

Fra le altre mete estere non distanti dall’Italia e che attirano i pensionati vi sono altri Paesi europei. Uno dei più gettonati, sempre per comodità di trasferimento e clima è la Grecia che troviamo al secondo posto per mete ambite dopo la Tunisia.

Una legge del 2020 permette a chi gode di una pensione estera di trasferirsi a vivere in territorio ellenico a fronte di una riduzione consistente delle imposte alla fonte per 15 anni. In Grecia si paga una flat tax del 7% su qualsiasi importo. A patto che si acquisisca la residenza in terra ellenica e ci si trasferisca a vivere per almeno sei mesi all’anno.

Come la Grecia c’è anche Cipro. L’isola al centro del Mediterraneo attira sempre molti pensionati italiani, soprattutto per il clima favorevole. Sull’isola si paga una flat tax del 5% sulle pensioni estere, ma con una franchigia di 3.420 euro all’anno. Anche qui occorre acquisire la residenza stabile sull’isola.

Altro paradiso fiscale vicino alle nostre coste è l’Albania che non fa pagare tasse ai pensionati stranieri. Il parlamento albanese ha infatti approvato una legge che permette ai cittadini europei che si trasferiscono a vivere in Albania l’esenzione totale dalle imposte sulle pensioni. Più precisamente si pagano tasse solo sui redditi prodotti all’interno dello Stato, mentre quelli di natura estera sono esentasse.

Riassumendo…

  • Il Portogallo ripristina dal 2024 la tassazione ordinaria sulle pensioni estere.
  • Altri Paesi offrono regimi fiscali agevolati per i pensionati italiani che si trasferiscono a vivere.
  • Il paese più ambito è la Tunisia.
  • Seguono Grecia, Cipro e Albania con imposte ridotte e più basse di quelle portoghesi.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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