Calcolo tredicesima 2023, perché l’importo non coincide con lo stipendio

Il calcolo tredicesima 2023 determinerà un importo più basso dello stipendio del mese. Il motivo è nel cuneo fiscale. Vediamo il perché
1 anno fa
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calcolo tredicesima
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Si avvicina il mese di dicembre 2023. Il mese del calcolo tredicesima. La solita boccata d’ossigeno sullo stipendio di fine anno. Una remunerazione doppia. Insomma uno stipendio aggiuntivo rispetto a quello che già si percepisce.

In genere corrisponde esattamente ad una mensilità in più. Tuttavia, quest’anno potrebbe essere più bassa rispetto allo stipendio esatto.
Vediamo il perché.

Valgono anche i mesi di lavoro

Il calcolo tredicesima e, quindi, l’importo dipende dallo stipendio lordo mensile e dal numero di mesi per cui si è lavorato nell’anno.

Chi al 1° gennaio 2023 aveva già un contratto di lavoro dipendente in essere avrà una tredicesima più alta rispetto a chi ha iniziato il contratto in corso di anno.

Per il calcolo, occorre considerare la retribuzione lorda mensile, moltiplicarla per il numero di mesi lavorati nell’anno e suddividere il risultato per 12. Il mese si conteggia per intero laddove si è lavorato per almeno 15 giorni.

L’importo dipende, dal tipo di CCNL, livello e mansione. Pertanto, tra due lavoratori dipendenti aventi lo stesso tipo di CCNL, lo stesso livello e la stessa mansione, il calcolo tredicesima sarà più alto per chi tra i due ha lavorato più mesi nello stesso anno.

Come lo stipendio, la tredicesima subisce la tassazione dovuta. Su di essa non si applicano le detrazioni da lavoro dipendente e nemmeno quelle per i familiari a carico.

Trovi qui una guida al calcolo tredicesima.

Calcolo tredicesima, per il 2023 non coincide con lo stipendio

Poiché, come detto, nel calcolo tredicesima rilevano i mesi di lavoro nell’anno e che si considera per intero il mese in cui si è lavorato almeno per 15 giorni, bisogna ricordare che il legislatore stabilisce che non sono da conteggiarsi ai fini della determinazione del tempo di lavoro i seguenti periodi:

  • congedo parentale;
  • permessi per malattia del figlio;
  • aspettativa non retribuita;
  • permessi non retribuiti;
  • assenza ingiustificata e assenze per sciopero.

Quest’anno, tuttavia, bisogna fare i conti con l’altra realtà che da un lato è un aspetto positivo della retribuzione mensile, mentre dall’altro ha risvolti negativi o meglio irrilevanti sulla tredicesima.

Ci riferiamo al c.d. taglio cuneo fiscale voluto dal governo Meloni. Uno sgravio contributivo per i lavoratori dipendenti che ha portato per tutti uno stipendio mensile più altro rispetto agli anni passati. Tale sgravio, però, non si applica anche alla tredicesima.

Ne consegue che quest’ultima per il 2023 non coinciderà con l’importo dello stipendio mensile ma sarà più bassa di quest’ultimo.

Riassumendo…

  • a dicembre i lavoratori dipendenti ricevono la tredicesima
  • il calcolo tredicesima e il suo importo dipendono anche dai mesi in cui si è lavorato nell’anno (si considera per intero il mese in cui si è lavorato per almeno 15 giorni)
  • in genere coincide con l’importo dello stipendio mensile
  • per il 2023 è probabile che sarà più bassa rispetto allo stipendio del mese in quanto su di essa non trova applicazione il taglio cuneo fiscale (sgravio contributivo in favore del lavoratore).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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