Questione visita fiscale: a volte si può essere assenti? Il lavoratore che per questioni di salute deve assentarsi dal proprio posto di lavoro ha diritto all’indennità di malattia. Lo prevede la Costituzione che, oltre a parlare di tutela del lavoro per un cittadino italiano, parla anche di tutela della salute. Un lavoratore ammalato quindi può assentarsi dal posto di lavoro seguendo le giuste procedure e godendo della corrispondente indennità di malattia da parte dell’INPS.
Naturalmente il datore di lavoro va avvisato nelle modalità previste dalla normativa.
“Buonasera, sono da 7 giorni in malattia e il mio medico dovrebbe prolungarmela sicuramente di altri 7 giorni. Ho paura che mi arrivi il controllo dall’INPS. Mio padre è gravemente ammalato e devo essere sincero, già in questi primi sette giorni due volte sono uscito di casa perché la badante mi ha chiamato che mio padre si sentiva troppo male. Secondo voi posso giustificare una eventuale assenza alla visita di controllo dell’INPS a causa della malattia di mio padre?”
Visite fiscali, occhio agli orari e a non farsi trovare assenti, si rischia tanto
Essere assenti alla visita fiscale espone i diretti interessati (lavoratori in malattia ovviamente), a diversi rischi. E si tratta di rischi da non sottovalutare perché possono portare anche alla perdita del posto di lavoro. Oggi la competenza delle visite fiscali è tutta dell’INPS perché dal 2017 è in funzione il Polo unico (prima la competenza era delle ASL).
- dalle ore 10.00 alle ore 12.00;
- dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Per i dipendenti pubblici invece:
- dalle 9.00 alle 13.00;
- dalle 15.00 alle 18.00.
Cosa si rischia quando arrivano i medici dell’INPS e non ci trovano a casa
Come anticipato, gravi rischi per chi non è trovato in casa alla visita fiscale. In caso di assenza e senza una valida motivazione, il lavoratore rischia la perdita dell’indennità ma non solo. La tabella seguente spiega quale parte di indennità si perde.
- Prima assenza: 100% dell’indennità di malattia dei primi 10 giorni;
- Seconda assenza: 50% del restante periodo per la 2^ assenza;
- Terza assenza: perdita totale dell’indennità.
Ma queste sono le sanzioni economiche. Poi ci sono quelle disciplinari. In questo senso, l’assenza alla visita fiscale può portare a contestazioni riguardo il principio di buona fede tra lavoratori e datori di lavoro e su diritti e doveri dei lavoratori. Un mancato adempimento ad un obbligo che nei casi più gravi può finire con il far perdere il posto di lavoro.
Come giustificare l’assenza alla visita fiscale
In premessa abbiamo detto che ci sono alcune possibilità di salvarsi dagli effetti prima citati che si manifestano per delle assenze alle visite fiscali. Innanzi tutto esistono patologie che non prevedono l’obbligo di essere reperibili. E poi, il lavoratore assente dal posto di lavoro per malattia ed assente alla visita fiscale può giustificarsi.
Come dicevamo, alcune patologie consentono di saltare l’obbligo. Patologie gravi che non sono suscettibili di conferma da parte dei medici accertatori.
Quali giustificazioni può usare il dipendente per mancata presenza alla visita fiscale
Ma una assenza alla visita fiscale può essere giustificata anche dallo stesso lavoratore. Per esempio adducendo l’assenza alla concomitanza della visita di controllo con delle visite specialistiche. Naturalmente servirà la documentazione dell’ambulatorio dove la visita era prenotata. Altra giustificazione è quella relativa alla necessità di scongiurare gravi rischi di salute ed economici per sé stesso o per un proprio familiare. Anche in questo caso il lavoratore deve riuscire a dimostrare la veridicità della cose che ha utilizzato per giustificare l’assenza a casa.