Stipendi 2024, lordo e netto coincidono: chi non pagherà tasse in busta paga?

Oltre a rivedere gli scaglioni Irpef in favore dei redditi medio bassi, il Governo mette mano alla no tax area 2024 per i lavoratori dipendenti
1 anno fa
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no tax area
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Nel DDL di bilancio 2024 approvato la scorsa settimana, il Governo, oltre a rivedere gli scaglioni Irpef in favore dei redditi medio bassi, mette mano alle detrazioni per tipologia di reddito previste in favore dei lavoratori dipendenti.

Le detrazioni subiscono un aumento. Si tratta di una buona notizia, in quanto per effetto dell’aumento delle detrazioni, sale la soglia reddituale entro la quale il lavoratore non deve versare imposta alcuna. Dunque facciamo riferimento alla no tax area che dal 2024 sarà più alta di quella attuale.

Vediamo nel complesso come incidono in busta paga: la nuova no tax area, la rivisitazione delle aliquote Irpef e il trattamento integrativo, ex Bonus Renzi.

La no tax area e gli scaglioni Irpef. La situazione attuale

Nel 2023 la no tax area per i lavoratori dipendenti è pari a 8.174 euro (per i  pensionati la no tax area è pari a 8.500 euro). Ciò significa che per i redditi che non superano tale soglie non sono dovute imposte in busta paga.

Il calcolo delle imposte è strettamente dipendente dagli scaglioni Irpef ossia l’imposta progressiva che si paga sul reddito prodotto.

Cosicché, la soglia di 8.174 euro di no tax area è strettamente dipendente dalla detrazione per tipologia di reddito pari a 1.880 euro (vedi art.12 del TUIR). Importo che è dato dall’applicazione del primo scaglione Irpef al 23% al reddito di no tax area pari a 8.174.

A ogni modo, per il 2023 sono operative le seguenti aliquote Irpef:

  • 23% – fino a 15.000 euro;
  • 25% – oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro;
  • 35% – oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% – oltre 50.000 euro.

Dall’applicazione delle suddette aliquote si ottiene l’Irpef lorda ossia quella teoricamente dovuta dal contribuente. Infatti sulla stessa si applicheranno le detrazioni previste per legge.

Cè da dire poi che entra in gioco anche il c.d. trattamento integrativo per chi è fuori dalla no tax area. Il riferimento è all’ex Bonus Renzi in busta paga che è pari a 1200 euro e spetta ai titolari di un reddito complessivo fino a 15.000 euro (fino a 28.000 nel rispetto di alcune condizioni).

No tax area 2024. Chi non pagherà tasse in busta paga

Con il DDL di bilancio 2024, il Governo mette mano agli scaglioni Irpef e alla no tax area per i lavoratori dipendenti.

In particolare, come da comunicato stampa del Governo sulla legge di bilancio 2024:

Sempre per il 2024, si innalza da 1.880 a 1.955 euro la detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e di alcuni redditi assimilati fino a 15.000 euro. In tal modo, si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. In conseguenza di tali interventi, si modificano le norme relative al requisito per la corresponsione ai lavoratori dipendenti del trattamento integrativo, in modo da assicurare il mantenimento delle condizioni oggi previste. Inoltre, si introducono norme volte a garantire la coerenza della disciplina delle addizionali regionale e comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche alla nuova articolazione degli scaglioni.

In sostanza, il DDL di bilancio alza la no tax area per i lavoratori dipendenti e la porta allo stesso livello di quella prevista per i pensionati. Di conseguenze sono previsti  degli interventi di raccordo sulla norma di cui all’ex Bonus Renzi per non modificare i requisiti sostanziali per accedere al bonus a oggi in essere.

Sugli scaglioni Irpef, lo stesso DDL di bilancio riduce le aliquote da 4 a 3.

In particolare, le nuove aliquote per scaglioni di reddito sono così individuate: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%; oltre 50.000 euro, 43%.

Così ad esempio, considerando la nuova no tax area, la nuova Irpef nonchè il trattamento integrativo, un lavoratore con un reddito fino a 13.000 euro non pagherà imposte in busta paga.

Riassumendo.

  • Oltre a modificare gli scaglioni Irpef in favore dei redditi medio bassi, il DDL di bilancio prevede una nuova no tax area per i lavoratori dipendenti;
  • si amplia fino a 8.500 euro la no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati;
  • rimangono confermati i requisiti sostanziali di accesso al c.d trattamento integrativo, ex Bonus Renzi.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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