Sono stati giorni agitati a Cologno Monzese. La scorsa settimana, Striscia La Notizia di Antonio Ricci diffondeva alcuni fuori onda imbarazzanti niente di meno che di Andrea Giambruno, conduttore di una trasmissione giornalistica della stessa Mediaset e, soprattutto, compagno della premier Giorgia Meloni. Le espressioni e i modi usati sono stati così indifendibili da avere spinto l’azienda a sospenderlo e ad annunciarne la successiva eliminazione dalla conduzione, sebbene non vi sarà alcun licenziamento. Poche ore dopo, la premier pubblicava un post per annunciare la separazione da Giambruno dopo dieci anni.
Altri fattori di crisi in borsa
Possiamo affermare, quindi, che il caso Giambruno abbia affondato le azioni Mediaset in borsa? Se sì, per quali ragioni? La premessa è che esisterebbero altre cause del tonfo. Il titolo si è praticamente portato ai livelli di prezzo di inizio anno, azzerando i guadagni del 2023. In questi giorni, la società ha effettuato il raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di 5:1. In queste situazioni, capita che il prezzo scenda per via degli arrotondamenti, che spingono gli investitori a vendere le azioni eccedenti. Non a caso, è sceso del 5,6% nella sola seduta di ieri.
C’è anche il fatto che il mercato non si aspetti risultati positivi per il terzo trimestre. L’estate non è il periodo di punta per gli ascolti del Biscione ed Equita stima un calo dei ricavi del 5% e dell’Ebit di 40 milioni. Ed arriviamo al caso Giambruno. Perché effettivamente ha fatto la sua parte in questo trend negativo in borsa per le azioni Mediaset. Va da sé che dichiarazioni sessiste non vadano a genio ai pubblicitari, perché indispongono il pubblico.
Caso Giambruno scuote politica italiana
Guardiamo le cose per come stanno: l’azienda guidata dal figlio del fondatore di Forza Italia, partito della maggioranza di governo, ha gettato in pasto all’opinione pubblica un proprio dipendente, nonché compagno della premier. Cosa c’è dietro? Il presidente Piersilvio Berlusconi ha chiamato Meloni per assicurarle di non averne saputo nulla. Una versione poco credibile, anche se sappiamo che Ricci dispone della massima libertà di azione in Mediaset. In campo è sceso anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e leader di Forza Italia, il quale ha dichiarato che non vi sarebbe stato alcun tentativo di colpire il governo da parte del suo partito.
Il governo ne è uscito indenne, così come la figura personale e politica della premier rafforzata. Ma il Biscione ha messo in imbarazzo il capo del governo che ufficialmente sostiene tramite un “proprio” partito. Non è chiaro quale sia stato il messaggio politico, se teso a rivendicare maggiori spazi per il futuro o una sorta di vendetta per la tassa sugli “extra-profitti” delle banche e le tensioni personali con Silvio Berlusconi alla nascita dell’esecutivo di un anno fa. Il balzello ha indispettito non poco la famiglia Berlusconi, che è anche azionista di Banca Mediolanum.
Azioni Mediaset giù per possibili tensioni con governo
Soprattutto, le azioni Mediaset scontano possibili tensioni future. Meloni reagirà all’agguato mediatico con una qualche misura ritorsiva contro gli interessi del gruppo televisivo? Sembra molto difficile anche solo immaginarlo. Forza Italia punterebbe i piedi e il governo non avrebbe i numeri per approvare un testo ostile a Mediaset, anzi rischierebbe di andare a casa. Tuttavia, a meno che la vicenda non sarà definitivamente chiarita con Piersilvio e Marina, la premier d’ora in avanti sarà meno propensa a favorirne le reti.
Già le assunzioni di Myrta Merlino e Bianca Berlinguer, notoriamente conduttrici progressiste ostili al governo di centro-destra, aveva acceso qualche spia a Palazzo Chigi. La svolta “anti-trash” voluta da Piersilvio è parsa una svolta editoriale più a sinistra, anziché una semplice destituzione di Barbara d’Urso dalla sua trasmissione pomeridiana. Adesso, qualcuno nel governo potrebbe fare due più due.