Il capitolo dedicato alle pensioni, di cui protagonista è la quota 104, è sicuramente quello della Legge di Bilancio che ha attirato più attenzione (sono in tutto 91 al momento).
Pensione Quota 104: dal 2024 serve un anno in più ma non solo
La prima penalizzazione di quota 104 riguarda indubbiamente l’età. Quota 103 diventa 104. Fermo restando il requisito contributivo fissato a 41 anni, lo slittamento è attribuibile all’età. E infatti non basteranno più 62 anni per smettere di lavorare ma ne serviranno 63. Questo è il cambiamento che ha sconvolto di più i lavoratori, soprattutto quelli nati nel 1962 che vedono sfumare per un soffio la pensione nel 2024 (non solo quella a quote perché anche le altre misure, Opzione Donna e Ape Social in primis, sono state impostate in modo da fissare il requisito anagrafico minimo a 63 anni).
Penalizzazione sull’importo della pensione quota 104
Ammettiamo che aspettiate questo benedetto anno in più e finalmente arriviate ai 63 anni per la pensione. Avendo 41 anni di contributi optate per Quota 104. Anche perché Opzione Donna e Ape Social hanno una platea più ristretta e meno generica non essendo rivolte a tutti. La beffa però è che l’importo quota 104 che vi spetta sarà tagliato. Resta invece l’ex bonus Maroni per chi resta a lavoro rinviando la pensione pur avendone potenzialmente i requisiti.
Non si allontana solo la porta di uscita ma anche le finestre
Ultimo aspetto trapelato dalla nuova bozza riguarda la durata delle finestre. Per i privati si passerebbe da tre a sei mesi mentre per i dipendenti pubblici da sei a nove.
Riassumendo
- Quota 103 diventa quota 104 nel 2024
- Per l’accesso alla pensione serviranno 63 anni di età
- Quota 104 prevede una penalizzazione sul calcolo dell’assegno
- La pensione però si sposta di più di un anno perché le finestre di uscita si allungano di tre mesi per tutti quindi di fatto non si esce prima di 63 anni e sei mesi.