Anche se è quasi certo l’aumento della ritenuta d’acconto sul bonifico parlante previsto nel campo dei bonus edilizi, iniziano le prime modifiche al testo in bozza della manovra di bilancio 2024. Correttivi che servono solo a tamponare i primi malcontenti che alcune misure già stanno generando.
Certo è che il comparto dei bonus casa sembra essere, negli ultimi tempi, quello più perseguitato da nostro legislatore. Prima la revisione del superbonus 110%, poi lo stop generale alla cessione del credito e sconto in fattura per tutte (o quasi) le detrazioni fiscale per gli interventi edilizi sugli immobili.
Senza non c’è bonus
Ricordiamo che il bonifico parlante è condizione essenziale per godere dei bonus casa (ristrutturazione, ecobonus, superbonus, ecc.). Il pagamento delle spese deve avvenire per il tramite di questo mezzo, altrimenti non può essere goduta la detrazione fiscale. Si tratta di quel bonifico da cui devono essenzialmente evincersi i seguenti dati:
- la causale di versamento riconducibile al tipo di detrazione di cui si deve godere (in genere la normativa di riferimento)
- i dati fiscali del beneficiario del bonus
- i dati fiscali del destinatario del bonifico (impresa/fornitore).
Ad oggi, il bonifico parlante è richiesto per tutti i bonus edilizi, tranne che per il bonus mobili e il bonus verde. Nel bonus mobili il bonifico può essere ordinario o si può pagare anche con altri strumenti tracciabili (tranne assegni e contanti). Il secondo può essere pagato con qualsiasi strumento che garantisce la tracciabilità (quindi, anche assegni ma non contanti).
Bonifico parlante, ritenuta all’11% non subito
Quello parlante è soggetto a ritenuta d’acconto. Una ritenuta che oggi è pari all’8%. È trattenuta dalla banca/posta e da questa versata nei termini ordinariamente previsti.
Esempio
Bonifico fatto dal committente pari a 10.000 euro. L’impresa/fornitore beneficiaria del pagamento riceve in accredito l’importo decurtato della ritenuta 8% che poi la banca/posta verserà all’erario entro il 16 del mese successivo.
L’impresa/fornitore poi recupera l’importo della ritenuta nella sua dichiarazione dei redditi.
Ebbene dal 2024 le cose stanno per cambiare. Il testo in bozza della prossima finanziaria prevede che la misura della ritenuta aumenti di 3 punti percentuali. Quindi, passerebbe dall’8% all’11%.
Inizialmente, tale passaggio era previsto già dai bonifici fatti dal 1° gennaio 2024. Ma si inizia a corregge il tiro. L’ultima bozza in circolazione della manovra stabilisce che l’incremento dovrebbe partire dal 1° aprile 2024.
Parlare al condizionale è d’obbligo in quanto il testo della finanziaria dovrà ancora passare tutto l’iter parlamentare e approdare in Gazzetta Ufficiale. Quindi, qualche emendamento potrebbe ancora apportare modifiche o addirittura cancellare la previsione normativa e lasciare la ritenuta bonifico parlante all’8%.
Riassumendo…
- il bonifico parlante nei bonus casa è essenziale per averli
- è quello da cui risultano:
- causale di versamento riconducibile al tipo di detrazione di cui si deve godere
- dati fiscali del beneficiario del bonus
- i dati fiscali del destinatario del bonifico (impresa/fornitore)
- è soggetto a ritenuta d’acconto 8% che dal 1° aprile 2024 potrebbe salire all’11% (manovra di bilancio 2024)