Meglio i buoni fruttiferi postali dedicati ai minori o i BTp di uguale durata?

Investire i propri soldi nei buoni fruttiferi postali dedicati ai minori o nei BTp di uguale durata visti i tassi di interesse al top?
1 anno fa
2 minuti di lettura
Qual è la durata dei buoni fruttiferi postali: 20 0 30 anni?

Natale si avvicina per cui tutti iniziano già a pensare ai regali. Vista la situazione attuale e i tassi di interesse di molti prodotti ai massimi dagli ultimi anni, nonni e parenti si domandano se non sia meglio regalare buoni fruttiferi postali o BTp ai propri nipoti. Tali prodotti, infatti, sono da sempre ritenuti degli investimenti a lungo termine per cui donare dei titoli a un bambino potrebbe rappresentare un regalo che crescerà pian piano nel tempo. Nel futuro potrebbe servire infatti per finanziare spese importanti come l’istruzione universitaria o l’acquisto di una casa.

A differenza di giocattoli o oggetti che possono perdere valore nel tempo, il buono fruttifero si può considerare un regalo duraturo e significativo perché può contribuire a costruire, come detto, un patrimonio per il piccolo nel corso degli anni.

L’aumento dei tassi di interesse

Tasso di interesse fino al 6% con questi buoni fruttiferi postali. Di quali parliamo? Ovviamente di quelli dedicati ai minori che il 25 ottobre hanno subito un aggiornamento al rialzo. Rispetto al passato, quindi, sono tornati a essere uno strumento competitivo nel quale investire denaro. Altroconsumo, l’associazione a difesa dei consumatori, ha effettuato un confronto con un titolo di Stato di durata simile come il BTp TF 1,8% MZ41 EUR (ISIN IT0005421703) per capire quale conviene di più. Quest’ultimo ad oggi rende circa il 5,2% annuo lordo per cui al netto delle tasse il 4,9% circa.

L’associazione ha spiegato che i bfp convengono se il piccolo è un neonato e se si mantengono fino al suo diciottesimo anno di età. Come tutti sapranno, infatti, il rendimento è crescente nel tempo. Dopo l’aggiornamento il guadagno lordo è il seguente: 3% (lordo annuo) dopo 1 anno e 6 mesi, 2-3-4 e 5 anni e 3,25% dopo 6 e 7 anni. Inoltre del 3,50% dopo 8-9-10 e 11 anni, del 4% dopo 12-13-14 e 15 anni e del 6% dopo 16-17 e 18 anni.

Come spiega Altroconsumo, se si acquisterà un titolo per minori (adesso) di 1000 euro per un bimbo nato in data odierna, alla maggiore età percepirà circa 2599 euro. Il rendimento netto, quindi, sarà di circa il 5,5%. Nel caso, invece, si sottoscriva un buono per un bambino di 10 anni, alla maggiore età riceverà 1271 euro per 1000 euro investiti perché il rendimento netto sarà di circa il 3,1%.

Meglio i buoni fruttiferi postali dedicati ai minori o i BTp di uguale durata?

I buoni fruttiferi postali hanno molti aspetti positivi e il primo è sicuramente che non hanno costi per la sottoscrizione o il rimborso. In più, sono semplici da acquistare in quanto per effettuare tale operazioni ci si può recare presso i 13 mila uffici dislocati in tutta la penisola.

Ovviamente prima della sottoscrizione, bisogna tenere a mente, oltre al tasso di interesse che come abbiamo visto arriva fino al 6% annuo lordo, anche al bollo qualora il valore di rimborso risulti più alto di 5000 euro. Bisogna poi considerare che il rimborso anticipato del titolo è sempre disponibile ma solo se c’è l’autorizzazione del Giudice Tutelare. In questo caso si ha diritto alla restituzione del capitale investito e dopo diciotto mesi anche agli interessi maturati.

Riassumendo…

1. I tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali sono cresciuti negli ultimi tempi per cui sono tornati a essere uno strumento discreto per investire denaro
2. Quelli dedicati ai minori offrono un rendimento che arriva fino al 6% annuo lordo
3. Convengono molto così come i BTp della stessa durata solo se si tengono fino alla scadenza. Nel caso dei bfp, il massimo risultato si ottiene se si sottoscrivono alla nascita del minore.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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