Rottamazione cartelle. Chi non paga ha un salvagente

Questa volta il legislatore non ha previsto alcuna preclusione specifica per chi decade dalla pace fiscale e vuole pagare il debito su un periodo più lungo
1 anno fa
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Domani è il giorno X per la rottamazione delle cartelle. Pagare la prima rata o rinunciare alla sanatoria per un più comodo piano di rateazione ordinario? La scelta da fare è proprio questa. Infatti la rottamazione-quater al contrario delle precedenti sanatorie delle cartelle, non ha previsto alcuna preclusione all’accesso alla rateazione ordinaria per chi decade dalla pace fiscale.

Come riportato dall’Agenzia delle entrate-riscossione, la scadenza riguarda circa 3 milioni di contribuenti che hanno presentato domanda di adesione entro il termine del 30 giugno scorso.

Soggetti che potranno scegliere se pagare subito il 10% del totale del debito rilevante ai fini della sanatoria o optare per una rateazione ordinaria con rate da 50 euro a salire.

La rottamazione delle cartelle

Domani si chiude il cerchio della rottamazione delle cartelle.

Come detto scade la prima rata. Tuttavia c’è una tolleranza nel pagamento di cinque giorni, per cui il versamento verrà considerato tempestivo se effettuato entro lunedì 6 novembre 2023.

Detto ciò, pagata la prima rata pari al 10% del totale, tra un mese ci sarà da versare la 2° rata. Pe un ulteriore 10%. Nei fatti la legge richiede a chi ha aderito alla sanatoria di versare il 20% del totale nel giro di 30 giorni. Di certo non si tratta di pochi spiccioli per chi ha rottamato più di una cartella.

A ogni modo, le restanti rate successive alle prime due sono ripartite nei prossimi 4 anni e andranno versate il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. Come detto, la prima e la seconda rata saranno pari al 10% delle somme complessivamente dovute a titolo di Definizione agevolata, le restanti rate invece saranno di pari importo. Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2 per cento annuo, a decorrere dal 1° novembre 2023.

Rottamazione cartelle. Chi non paga ha un salvagente

In premessa abbiano accennato al fatto che questa versione della rottamazione delle cartelle, non ha previsto alcuna preclusione all’accesso alla rateazione ordinaria per chi decade dalla pace fiscale.

Dunque chi non pagherà al più tardi entro il 6 novembre decadrà si della pace fiscale ma potrà sempre ricorrere ad una rateazione ordinaria della cartella. Apertura non di poco conto se tiene in considerazione che è possibile ottenere 72 rate senza presentare l’ISEE.

Infatti, per i debiti fino a 120.000 euro, il contribuente può richiedere una rateazione fino a 72 rate; rileva l’importo riportato nella singola istanza di rateazione.

Dunque, con una richiesta presentata anche on line, il contribuente può:

  • rateizzare gli importi contestati dal Fisco e
  • pagare in rate mensili di importo minimo pari a 50 euro.

Nel caso in cui il debito è superiore a 120.000 euro, la dilazione puo’ essere concessa se il contribuente documenta la temporanea situazione di obiettiva difficolta con l’ISEE.

Riassumendo.

  • Domani 31 ottobre scade la prima rata della rottamazione delle cartelle;
  • è possibile scegliere se pagare la prima rata o rinunciare alla sanatoria per un più comodo piano di rateazione ordinario;
  • la dilazione per i debiti fino a 120.000 può essere richiesta anche senza ISEE.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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