Bonus di Natale oltre alla tredicesima fino a 2 mila euro in più ma non è un regalo

Non solo la tredicesima: per i dipendenti pubblici un bonus Natale fino a 2 mila euro. E' un anticipo sul rinnovo contrattuale
1 anno fa
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busta paga
Foto © Pixabay

In attesa del rinnovo dei contratti, a Natale arriverà un bonus come anticipo sull’aumento che spetterà in busta paga dal 2204. Un accredito una tantum, che si somma alla tredicesima. L’importo stimato va da 800 a 2 mila euro per i più fortunati ma c’è chi non vedrà neanche un euro e montano le polemiche.

Ecco quando sarà pagato il bonus di Natale ai dipendenti pubblici

Lo hanno già ribattezzato bonus di Natale perché arriverà poco prima delle feste. Ma non è assolutamente un regalo.

Sono soldi che spettano per l’aumento di stipendio dei rinnovi contrattuali che tardano ad arrivare. Probabilmente l’idea è quello di concederlo sottoforma di bonus una tantum con natura di anticipo sugli aumenti futuri per incrementare i consumi natalizi. Il bonus una tantum nel cedolino sarà accreditato tra il 15 e il 18 dicembre. Inizialmente si era pensato di concederlo già a novembre, anche per non creare confusione con la tredicesima di dicembre. Ma i tempi erano troppo stretti. I due bonus di fine anno arriveranno praticamente insieme. Nel cedolino di dicembre la somma sarà indicata in una voce apposita proprio per fare le dovute distinzioni.

Bonus Natale fino a 2 mila euro: quanto spetta di anticipo sul rinnovo contrattuale

La cifra, come anticipato sopra va da 800 fino a 2 mila euro. L’importo preciso dipende dallo stipendio. Più esattamente l’emolumento corrisponde al pagamento anticipato dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata di 6,7 volte. Una cifra che in sé può sembrare considerevole ma se si tiene a mente che i contratti del pubblico impiego sono scaduti da quasi due anni, ecco che l’entusiasmo viene subito ridimensionato. Anche perché la cifra non riesce a compensare l’inflazione di questi due anni di ritardo sui rinnovi.

Gli esclusi e le proteste

Il costo totale della misura ammonta a 2 miliardi di euro; oltre 2,5 milioni gli statali coinvolti.

Inizialmente erano esclusi i precari ma l’esecutivo ha subito invertito rotta su questo punto. Con una differenza importante però in base al tipo di contratto: chi ha il contratto a tempo determinato riceverà l’emolumento frazionato a rate mensili a partire da gennaio 2024, e non una tantum a Natale come i dipendenti a tempo indeterminato.

Le tempistiche per il rinnovo contratti

Un accredito che però non risponde alla domanda sulle tempistiche per i rinnovi.

Sebbene il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, abbia reso noto che a gennaio sarà pronto l’atto di indirizzo per concedere all’Aran, l’Agenzia governativa che tratta per la parte pubblica, il mandato ad avviare i tavoli di confronto con i sindacati. Resta l’incognita sulla proposta di dare più peso nel calcolo degli aumenti alla performance e ai risultati, ridimensionando la parte tabellare.

Per i rinnovi il governo ha destinato 5 miliardi di euro: oltre ai due miliardi oggetto di anticipo, ci restano altri 3 miliardi di euro il prossimo anno. E ulteriori 4 miliardi dovranno essere coperti da Comuni e Regioni per gli aumenti dei propri dipendenti. Secondo le stime l’aumento medio sarà del 5,76 per cento. La media sarà di 170 euro.

Riassumendo…

  • I dipendenti pubblici riceveranno un bonus in busta paga fino a due mila euro per anticipo dei rinnovi;
  • lo hanno chiamato bonus di Natale perché sarà accreditato a dicembre ma è diverso dalla tredicesima;
  • nessuna novità in merito alle tempistiche del rinnovo contrattuale fermo da due anni.

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