Bonus restauro 19%, regole e cumulabilità

I soggetti obbligati a fare lavori di manutenzione su immobili vincolati hanno diritto al c.d. bonus restauro 19%. Vediamo come funziona
1 anno fa
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bonus restauro
Foto © Pixabay

La Risposta n. 461/E del 2023 è stata occasione per l’Agenzia Entrate di ricordare l’esistenza di una detrazione fiscale riservata solo a determinati contribuenti. Si tratta del bonus restauro 19%.

Uno sgravio fiscale che si applica sulle spese sostenute per la manutenzione, protezione e restauro delle cose vincolate ai sensi Codice dei beni culturali e del paesaggio. Ne possono godere i soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro di tali beni.

Il bonus è cumulabile, entro un certo limite, con il bonus ristrutturazione 50% (su un massimo di spesa pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare).

Ci riferiamo alla detrazione per spese di recupero del patrimonio edilizio che si gode in 10 quote annuali di pari importo.

Le spese devono essere tracciabili

Il bonus restauro 19%, dunque, spetta a fronte di spese relative alla manutenzione, protezione e restauro degli immobili c.d. vincolati. Dall’anno d’imposta 2020, ai fini della detrazione, è necessario che la spesa risulti pagata con strumento tracciabile. Quindi, ad esempio:

  • bonifico ordinario (non serve il bonifico parlante);
  • assegno;
  • carta di credito;
  • ecc.

Non è possibile avere il bonus nel caso in cui le spese risultano pagate in contanti.

Sono considerati obbligati a sostenere queste spese, i soggetti che vantano un titolo giuridico che attribuisca loro la proprietà, il possesso o la detenzione del bene oggetto dell’intervento conservativo. Se, l’immobile, ad esempio è dato in comodato, il soggetto astrattamente obbligato è il comodatario.

Bonus restauro 19%, quando scatta anche l’altro per la ristrutturazione

Come anticipato, il bonus restauro 19% è cumulabile anche con il bonus ristrutturazione 50%. Si pensi al caso in cui il soggetto proprietario della casa vincolata, sia obbligato a fare lavori sulla facciata esterna dell’edificio e allo stesso tempo fa altri lavori sull’edificio per i quali può avere il bonus ristrutturazione 50%.

Dai chiarimenti sulla cumulabilità bonus restauro 19% e bonus ristrutturazione 50% (Circolare n. 17/E del 2023), si evince che, in tal caso, la detrazione del 19% si applica sul 50% delle spese.

Inoltre, la riduzione del bonus restauro è da intendersi riferita esclusivamente alla parte di spesa per la quale il contribuente, contemporaneamente, fruisce anche del bonus ristrutturazione 50%. Pertanto, le spese per le quali non spetta tale ultima detrazione, in quanto eccedenti i limiti ivi previsti, possono essere interamente ammesse alla detrazione del 19%.

Riassumendo…

  • il bonus restauro 19% è una detrazione fiscale che spetta a chi è obbligato a sostenere spese manutenzione, protezione e restauro delle cose vincolate ai sensi Codice dei beni culturali e del paesaggio
  • la detrazione, dal 2020, spetta solo se le spese sono pagate con strumento tracciabile
  • è cumulabile con il bonus ristrutturazione 50%, ma in tal caso il bonus restauro è tagliato della metà.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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