Meno tasse in busta paga: effetto combinato IRPEF e taglio cuneo fiscale

Il 2024 sarà ancora l’anno del “meno tasse in busta paga” grazie all’effetto combinato del taglio cuneo fiscale e riduzione aliquote IRPEF
1 anno fa
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tasse busta paga
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Lo schema del decreto legislativo sulla riforma fiscale prevede due misure che porteranno per lavoratori meno tasse in busta paga. Ciò grazie all’effetto combinato tra:

  • conferma anche per il 2024 del taglio cuneo fiscale;
  • ulteriore riduzione degli scaglioni di tassazione IRPEF.

Alla prima misura sono indirizzare risorse per circa 10,7 miliardi di euro. Mentre alla seconda corrisponde un impegno finanziario di circa 4,3 miliardi di euro.

Aliquote IRPEF e taglio cuneo fiscale

Attualmente, a decorrere dal 2022, gli scaglioni IRPEF che determinano meno tasse in busta paga rispetto al passato, sono:

  • 23% – fino a 15.000 euro;
  • 25% – oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro;
  • 35% – oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% – oltre 50.000 euro.

Per gli anni d’imposta 2021 e precedenti, invece, le tasse in busta paga erano maggiori in quanto gli scaglioni erano 5, ossia:

  • 23% – fino a 15.000 euro;
  • 27% – oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro;
  • 38% – oltre i 28.000 euro e fino a 55.000 euro;
  • 41% – oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro;
  • 43% – oltre 75.000 euro.

Nel 2023 poi il legislatore ha stabilito il c.

d. taglio del cuneo fiscale, ossia meno contributi a carico del lavoratore dipendente. In dettaglio, una decontribuzione del 7% per redditi fino a 25.000 euro e del 6% per redditi oltre 25.000 euro e fino a 35.000 euro.

Meno tasse in busta paga anche nel 2024

Il 2024 sarà l’anno della conferma del taglio cuneo fiscale nelle stesse percentuali già in essere per il 2023. Inoltre sarà anche l’anno dei tre scaglioni IRPEF, ossia:

  • 23% – fino a 28.000 euro;
  • 35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43%, oltre 50.000 euro.

La combinazione delle due misure determinerà meno tasse in busta paga, dunque, anche per il prossimo anno.

Si stimano buste paghe più alte di circa 1.600 euro annui (poco più di 100 euro mensili) per redditi fino a 25.000 euro e di 1.900 euro annui per redditi fino a 35.000 euro. Si scenderà a circa 1.100 annui per fasce reddituali che superano i 35.000 euro.

Quelli che maggiormente sentiranno i benefici saranno, dunque, gli operai, a cui faranno seguito impiegati e dirigenti.

Sono questi i principali dati che emergono dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, dopo un’analisi delle due misure.

Riassumendo…

  • rispetto al 2021 e anni precedenti, nel 2022 e 2023 gli scaglioni IRPEF sono scesi da 5 a quattro
  • nel 2024 scenderanno a tre (si accorpano i primi due attuali scaglioni)
  • per il 2023 c’è stato il taglio cuneo fiscale del 7% per redditi fino a 25.000 euro e del 6% per redditi oltre 25.000 euro e fino a 35.000 euro
  • per il 2024 si conferma anche l’attuale taglio del cuneo fiscale
  • l’effetto combinato delle due misure porterà ancora meno tasse in busta paga e, quindi, stipendi mensili più alti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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