Quanti giorni di permesso spettano per la malattia del figlio

I giorni di permesso per la malattia del figlio/figlia dipendono dall’età dei figli stessi. A differenza di quelli per la 104, non sono retribuiti
11 mesi fa
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permesso malattia per figlio
Foto © Pixabay

Non solo permessi 104, ma anche permesso per malattia del figlio. Sono i diritti che spettano al lavoratore dipendente. Due misure che non vanno confuse anche se a primo impatto possono sembrare simili o la medesima cosa.

In sintesi, i permessi 104 possono essere chiesti laddove si presenti per il lavoratore, uomo o donna, il bisogno di assistere un familiare disabile (coniuge, figli, ecc.). Il permesso per la malattia del figlio, invece, lo può chiedere il lavoratore (genitore donna o uomo) laddove si presenti la necessità di doversi assentare dal lavoro per assistere il figlio con febbre.

O altra malattia che si è provvisoriamente manifestata. Questi ultimi dipendono dall’età del figlio.

Andiamo nel dettaglio.

Quelli per la 104 sono pagati

A differenza del permesso per malattia del figlio, i permessi 104 presuppongono, dunque, l’esistenza di un familiare disabile. Si concretizzano nel diritto del lavoratore di assentarsi dal lavoro, per 3 giorni al mese (frazionabili anche in ore). Li può chiedere anche lo stesso lavoratore disabile per se stesso.

L’autorizzazione a goderne non si chiede al datore di lavoro ma all’INPS. Una volta concessa tale autorizzazione, il lavoratore deve comunicare al datore solo (di volta in volta) i giorni o le ore di permesso che chiede. L’autorizzazione INPS ai permessi 104 si chiede una sola volta e non ogni volta che si necessita di permessi.

Sono regolarmente retribuiti. Infatti, per i giorni di assenza si percepisce un’indennità che viene anticipata dal datore di lavoro. Poi quest’ultimo recupera l’importo dall’INPS. I permessi 104 concorrono anche alla maturazione della tredicesima (Circolare Dipartimento Funzione Pubblica n. 208 del 2005). Inoltre, i giorni o le ore di assenza non incidono sul diritto alle ferie e sull’anzianità contributiva e di servizio.

Permessi per malattia figlio, come funzionano

I permessi per malattia del figlio, invece, sono diversi da quelli 104.

Bisogna distinguere a seconda dell’età del figlio. In dettaglio:

  • durante i primi 3 anni di vita del figlio/figlia, non è prevista alcuna durata massima di giorni di assenza;
  • per i figli di età compresa tra 5 anni e 8 anni, spettano al massimo 5 giorni durante l’anno.

La legge non prevede alcuna indennità per queste assenza. A ogni modo i CCNL possono prevederla ugualmente. Non concorrono alla maturazione delle ferie, della tredicesima o altre mensilità aggiuntive e al TFR (trattamento fine rapporto). Concorrono, invece, regolarmente alla determinazione dell’anzianità di servizio.

Per giustificare l’assenza è necessario produrre il certificato che attesti la malattia del figlio. Ultima precisazione: tali giorni non sono soggetti a controlli, ossia alle c.d. visite fiscali per malattia del lavoratore.

Riassumendo…

  • il permesso per malattia del figlio devono essere tenuti distinti dai permessi 104
  • i permessi 104
    • servono al lavoratore per assistere un familiare disabile
    • fino a 3 giorni al mese, frazionabili in ore
    • dietro autorizzazione INPS
    • sono regolarmente retribuiti con un’indennità
    • concorrono alla tredicesima, alle ferie e all’anzianità di servizio
  • i permessi per la malattia del figlio
    • non hanno limiti di durate nei primi 3 anni di vita dei figli
    • possono essere al massimo 5 giorni l’anno se i figli hanno età compresa tra 5 anni e 8 anni
    • non sono retribuiti
    • non concorrono a tredicesima, ferie e TFR
    • concorrono all’anzianità di servizio
    • bisogna produrre certificato di malattia del figlio
    • non sono soggetti a visite fiscali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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