Una sorta di paracadute per chi perde involontariamente il proprio lavoro è rappresentato dalla Naspi. Con il Jobs Act di Matteo Renzi, infatti, nacque la Nuova assicurazione sociale per l’impiego, una misura che molti lavoratori sfruttano proprio nel momento in cui perdono il lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà. Perdere il lavoro e sfruttare la Naspi aspettando di trovarne un altro, ma non solo.
Perché chi decide di superare la perdita del lavoro dipendente con il lavoro autonomo può anche scegliere di prendere la Naspi anticipata in unica soluzione e tutta in una volta.
“Gentili esperti, volevo capire come funziona la Naspi anticipata per chi apre la Partita IVA. Ho perso il lavoro il mese scorso e ho presentato la domanda di Naspi di cui attendo ancora la risposta. Sto pensando però di mettermi in proprio e di aprire la Partita Iva. Come si fa in questi casi a recuperare tutti i 24 mesi di Naspi che mi toccano e prenderla tutta insieme? Volevo capire i pro e i contro di questa opzione. E cosa si può fare dal punto di vista del lavoro autonomo.”
È vero che si può prendere tutta la Naspi anticipata in unica soluzione?
Effettivamente esiste la possibilità di chiedere la liquidazione dell’indennità di disoccupazione, altrimenti detta Naspi, tutta insieme per chi decide di avviare un’attività in proprio. La Naspi in genere viene erogata dall’INPS al beneficiario che ha perso il lavoro, mese per mese, come una rendita.
La durata della Naspi può arrivare fino a massimo 24 mesi perché dura esattamente la metà delle settimane lavorate nei quattro anni che precedono la perdita del posto di lavoro. Naturalmente nel calcolo delle settimane lavorate negli ultimi quattro anni non vanno considerate le settimane che hanno dato diritto ad altre indennità di disoccupazione negli anni precedenti.
L’indennità per disoccupati INPS: la durata fa riferimento ai 4 anni precedenti
In sostanza chi perde il lavoro a seguito di licenziamento, procedure di licenziamento collettive, dimissioni per giusta causa o scadenza di un contratto di lavoro a termine, può godere fino a massimo 24 mesi di indennità per disoccupati INPS. Una possibilità questa destinata a chi ha perduto il lavoro dopo averlo avuto in continuità per quattro anni consecutivi.
Dal momento che la Naspi è pari al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi quattro anni (anche se ci sono dei limiti massimi di importo variabili di anno in anno), è evidente che chi ha diritto a 24 mesi di Naspi ha diritto a una considerevole cifra. Soprattutto se si sceglie di recuperarla tutta in una volta per aprire una attività imprenditoriale. Infatti questa possibilità è concreta e spesso i soldi della Naspi anticipata servono proprio per avviare l’attività.
Indennità Naspi anticipata? Ecco quando e perché è possibile richiederla
Con la Naspi anticipata non si fa altro che trasformare un sussidio mensile in un incentivo per diventare lavoratori autonomi. Possono richiedere la liquidazione anticipata e in unica soluzione della Naspi quanti decidono di avviare un’attività lavorativa autonoma, anche sotto forma di impresa individuale. O come partecipazione in una cooperativa.
La domanda di anticipazione della Naspi deve essere presentata tassativamente entro i 30 giorni successivi alla data di avvio dell’attività lavorativa autonoma. Ma se questa è preesistente rispetto al lavoro dipendente da cui scaturisce l’indennità per disoccupati, la domanda di anticipazione deve essere presentata entro 30 giorni dalla domanda di Naspi iniziale.
Occhio alla data di presentazione della domanda di anticipazione della Naspi
Per fare le cose in regola, bisogna capire bene cosa si intende per data di apertura dell’attività da lavoro autonomo. Se si tratta di un libero professionista, si fa riferimento alla data di apertura della partita Iva.
Per quanto concerne gli importi, la Naspi anticipata non fa perdere soldi rispetto alla Naspi classica. Al momento dell’accettazione della domanda di anticipo e nel momento della liquidazione delle somme spettanti, il diretto interessato prenderà tutta la Naspi che gli spetta, al netto di eventuali ratei già presi durante l’istruttoria della domanda di anticipo.