Assegno unico 2024: nuove cifre in arrivo alle famiglie

Assegno unico 2024 più alto del 2023. Ecco le cifre e i limiti da considerare in vista dell'aumento per il tasso di inflazione 2024.
1 anno fa
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assegno unico
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Oltre 5,5 milioni di famiglie per quasi 9 milioni di figli: sono questi i numeri dell’assegno unico secondo l’ultimo osservatorio dell’INPS. Segno evidente di una misura di importanza capitale per tantissime famiglie. Per questo monta l’attesa per capire cosa cambierà della misura l’anno prossimo, soprattutto dal punto di vista degli importi. Perché molti si aspettano degli aumenti per via dell’inflazione. Aumenti che, anticipiamo, ci saranno sicuramente. Ma di che genere di cifre si parla adesso per l’assegno unico da gennaio 2024?

“Buongiorno, sono il padre di un bambino per il quale per il 2023 sto prendendo l’assegno unico e universale sui figli a carico.

Prendo 189 euro al mese ogni 17 del mese. Mi chiedevo se anche l’anno prossimo lo prenderò e se c’è bisogno di nuova domanda. Oltretutto, il mio ISEE nel 2024 scenderà perché ho lavorato meno nel 2022 rispetto al 2021. Si può già sapere adesso quanto prenderò nel 2024 per mio figlio?”

Assegno unico 2024: nuove cifre in arrivo alle famiglie

L’assegno unico è entrato in vigore con il Decreto Legislativo n° 230 del 2021. E fu previsto fin da subito che l’importo dell’assegno sarebbe stato adeguato annualmente al tasso di inflazione. Oggi l’assegno ha un ammontare che varia dai 54 euro a figlio, ad appannaggio di famiglie con ISEE superiore a 43.240 euro o senza ISEE in corso di validità, a 189,20 euro per famiglie con un ISEE fino a 16.215 euro.

Poi assegno a calare in misura inversamente proporzionale al salire del reddito. Già tra il primo e il secondo anno di funzionamento della misura, molto è cambiato dal punto di vista degli importi e delle soglie dell’ISEE da rispettare. E fu l’inflazione a determinare già nel 2023 un netto aumento rispetto al 2022.

Le tabelle degli importi di assegno unico dal 2022 al 2024

Anche per l’assegno unico del 2024 ci si attende un cambiamento delle cifre.

E parliamo sia di importi che di limiti ISEE. Anche se al momento non c’è certezza assoluta, perché servono le canoniche circolari dell’INPS, possiamo dire che dovrebbe partire dal 5,4% l’aumento 2024. Perché questa è la percentuale di inflazione al momento. Riepiloghiamo il tutto, specificando la variazione subita dall’assegno unico dal 2022 al 2024.

  • 2022: da 0 a 15.000 euro di ISEE, 175 euro a figlio;
  • 2023: da 0 a 16.215 euro di ISEE, 189,20 euro a figlio;
  • 2024: da 0 a 17.090,61 euro di ISEE, 199,4 euro per figlio.

Cambiano anche le soglie ISEE

Come dicevamo, l’assegno cala al salire del reddito, perché per esempio, nel 2022 con un ISEE tra i 18.000 ed i 18.100 euro, le famiglie prendevano 159,50 euro al mese a figlio. Nel 2023 passarono a 172,42 euro e nel 2024 passeranno a 181,73 euro. Tra i 20.000 ed i 20.100 euro di ISEE invece, le famiglie sono passate da 149,50 euro nel 2022, a 161,61 euro nel 2023 e passeranno a 170,34 euro.

Il tutto per arrivare alle soglie minime che, come detto prima, sono ad appannaggio di soggetti senza ISEE o con ISEE oltre la soglia minima prevista. Ed anche per le famiglie che prenderanno il minimo, nel 2024 cambiano importi e soglie ISEE. Infatti:

  • 2022: oltre 40mila euro di ISEE (o senza ISEE), 50 euro a figlio di assegno;
  • 2023: oltre 43.240 euro di ISEE (o senza ISEE), 54,05 euro a figlio di assegno;
  • 2024: oltre 45.575 euro di ISEE (o senza ISEE), 56,97 euro per ciascun figlio di assegno.

Nel 2023 fu calcolato un tasso di inflazione pari all’8,1%. nel 2024 invece si parte da una percentuale di aumento del costo della vita del 5,4%. Questa la base di calcolo da cui abbiamo estrapolato le nuove cifre, anche se ripetiamo, devono ancora essere ufficializzate.

Cos’altro cambia per la misura nel 2024

Per chi già oggi prende l’assegno unico, non servirà nessuna nuova domanda. Perché basterà rinnovare l’ISEE a partire da gennaio, per consentire all’INPS il collegamento della vecchia domanda al nuovo ISEE.

La variazione di quest’ultimo, come dice il nostro lettore secondo il quale l’indicatore sarà più basso rispetto al 2023, comporta un cambio di importi dell’assegno unico. Ma solo se l’ISEE supera i 17.090,61 euro e quindi si rientra in quell’autentico decalage dell’assegno fino alla soglia minima. Molto quindi cambia da famiglia a famiglia. Dunque è di fondamentale importanza che l’ISEE sia corretto.

Aumentano pure le maggiorazioni sull’assegno unico e universale sui figli sotto i 21 anni di età

Resteranno attive pure le maggiorazioni, che cambiano l’importo in base alla condizione della famiglia e ai suoi componenti. Parliamo della maggiorazione per i nuclei familiari numerosi a partire da quelli con almeno 3 figli, di quella per le madri sotto i 21 anni di età o di quella per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori.

Nel 2023 nacquero poi anche le maggiorazioni per i figli di età inferiore all’anno, quella con figli di età fino a 3 anni in famiglie con 3 o più figli e ISEE fino a 43.240 euro. Anche gli importi di queste maggiorazioni dovrebbero salire.

Per esempio, la maggiorazione destinata a famiglie con entrambi i genitori che lavorano, salirebbe nel 2024, in base alle stime, a 34,15 euro per ogni figlio. Allo stesso modo, la maggiorazione per il terzo figlio, che nel 2022 valeva 85 euro, nel 2023 valeva 91,90 euro, nel 2024 passerà a 96,86 euro.

Quella per le madri giovani, invece, dopo essere passata da 20 a 21,62 euro, si assesterà a 22,78 euro. Naturalmente, per chi lo deve prendere la prima volta, servirà presentare la domanda. Per nascite a partire da gennaio 2024, compresi i mesi pre-parto (l’assegno unico parte dal settimo mese di gravidanza), se la domanda viene presentata entro il mese di giugno, l’assegno decorre dalla data del lieto evento. Altrimenti, per domande tardive, l’assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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