Gli italiani preferiscono il pellet, questo è ormai un dato di fatto. Riscaldare il proprio appartamento con la biomassa è infatti un ottimo modo per risparmiare e avere la casa sempre calda. Dopo il picco di aumenti (per fortuna rientrato) che si è avuto lo scorso anno, ora però spunta un nuovo problema. C’è l’allerta relativa alla contaminazione del bostrico. Di cosa si tratta?
Occhio al bostrico
Per chi non lo sapesse, il bostrico è è un insetto dell’ordine dei coleotteri che attacca gli abeti rossi e provoca ingenti danni alle foreste.
Ciò significa che possiamo continuare ad acquistare il nostro pellet senza temere alcuna conseguenza. C’è però da aggiungere che un piccolo particolare aveva fatto destare la preoccupazione di molti. Il fatto cioè che tali abeti attaccati producessero poi un legno di colore diverso. Di conseguenza anche il pellet risultava di un colore più scuro. La cosa ha fatto sorgere alcuni quesiti: se cambia il colore, come possiamo affermare che anche la qualità non ne sia intaccata? Dalle analisi scientifiche però è risultato che il cambiamento di colore non comporta alcuna ulteriore variazione al legno. Insomma, non c’è alcun problema al riguardo, sia per la qualità del prodotto da utilizzare, sia per gli eventuali danni alla salute che alcuni avevano temuto.
Pellet, è ancora i miglior modo per risparmiare
A conti fatti dunque la risposta è assolutamente sì, il pellet è ancora il miglior modo per riscaldare casa e risparmiare. Dai 15 euro a sacchetto dello scorso anno, ai 6 euro circa di oggi. Il pellet è tornato ad essere il sistema più conveniente per la nostra abitazione. C’è poi quello di girasole che, rispetto a quello di legno, offre un ulteriore risparmio. Purtroppo non è prodotto in Italia e quindi è necessario ricorrere a spedizioni estere. A tal proposito ricordano che è fondamentale sempre controllare le etichette e assicurarsi che sul sacchetto ci sia la certificazione ufficiale che ne garantisce la qualità.
Per completezza d’informazione, ecco quali sono le certificazioni da controllare in base al paese di provenienza del prodotto:
- ENPlus in tutta Europa;
- Sn 166000 in Svizzera;
- Ss 187120 in Svezia;
- Onorm M 7135 in Austria;
- Din 51731 E Din Plus in Germania;
- The British Biogen Code Of Practice For Biofuel in Gran Bretagna;
- Standard Regulations & Standards For Pellets In The Us: The Pfi negli Stati Uniti.
Per noi italiani fa fede quella europea certificata dall’UE, dove è possibile leggere anche la provenienza del prodotto, info sullo stoccaggio e perfino sul trasporto e la distribuzione.
I punti chiave…
- allarme pellet al bostrico, l’insetto che sta attaccando gli abeti rossi;
- scongiurati rischi alla salute, tale legno cambia solo di colore, ma la qualità rimane invariata;
- il pellet rimane ancora il miglior modo per riscaldare casa risparmiando.