Ticket sanitari nuovi dal 2024, si risparmia con le nuove tariffe?

Entrano in vigore proprio a partire da questo mese di gennaio i nuovi ticket sanitari con nuove tariffe per visite ed esami.
11 mesi fa
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ticket sanitari

Stop alle differenze regionali, il 2024 è iniziato e arrivano i nuovi ticket sanitari che hanno adesso valore nazionale. Come cambiano le tariffe per esami e visite mediche? Ci saranno dei rincari o si riuscirà a risparmiare rispetto allo scorso anno? Queste e altre domande attanagliano gli italiani. Vediamo di dare una risposta precisa attraverso alcuni esempi pratici.

Cambio di tariffe a livello nazionale

Il servizio sanitario nazionale ha finalmente un quadro più omogeneo dopo l’accordo dello scorso aprile raggiunto tra Stato e Regioni.

Era dal lontano 2017 che si attendeva tale accordo e finalmente da gennaio di quest’anno viene reso esecutivo e attuabile su tutto il Paese, eliminando con un colpo di spugna quelle che erano le differenze regionali sui ticket sanitari. Ma ciò cosa comporta a livello pratico per i consumatori? La revisione Lea (Livelli essenziali di assistenza) non solo porta finalmente in atto le nuove visite, i nuovi esami e i trattamenti aggiuntivi previsti da tale revisione, ma si procede anche a un vero e proprio nuovo tariffario per le varie prestazioni richieste. In sostanza, viene ridefinito l’importo dei ticket e sarò uguale per tutte le regioni, avendo appunto il nuovo tariffario una valenza nazionale.

Tra le novità più importanti messe in atto dalla revisione Lea, ecco le tre che avranno certamente un peso non indifferente sul sistema nazionale sanitario a partire da quest’anno:

  • procedure PMA, la procreazione medicalmente assistita, introdotte a livello nazionale e non soltanto a regime di ricovero. Naturalmente, l’erogazione di tali procedure non sarà più differente tra regione e regione;
  • prestazioni ad alto contenuto tecnologico erogate ora anche in regime ambulatoriale;
  • consulenza e indagine genetica per determinate malattie di tipo ereditaria.

Che il sistema sanitario nazionale avesse bisogno di una riforma era evidente ormai da tempo, e senza dubbio le procedure Lea non basteranno a risollevarlo dalla crisi, ma è senza dubbio un primo passo importante.

E interessante ad esempio notare come la rivoluzione della sanità italiana oggi passi anche per le assicurazioni integrative, ma probabilmente servirà ancora del tempo per regolamentare al meglio tale processo e condividerlo su larga scala.

Ticket sanitari, cosa cambia?

Tornando a parlare invece dei ticket sanitari, andiamo a vedere qualche esempio illuminante per capire se i costi sono ora più alti o se invece si risparmia qualcosa. Per quanto riguarda l’accettazione di una visita, ora i cittadini tutti dovranno corrispondere una quota massima di 36,15 euro. Ciò significa che per ottenere la prestazione richiesta in ricetta lo Stato può chiederci fino a tale somma massima per coprire le spese. Questo limite massimale vale anche quando nella ricetta sono segnate più prestazioni della stessa branca (fino a un massimo di 8). In pratica, se la tariffa superiore a tale tetto massimo, allora la prestazione è interamente a carico del cittadino. Viceversa, se invece la ricetta prevede un costo più alto, allora sarà il sistema sanitario nazionale a coprire il restante della spesa.

Naturalmente, le stesse prestazioni richieste hanno ora una tariffa unitaria, essendo state abbattute le differenze tra regioni. Anche in questo caso quindi la domanda lecita è: si risparmia o andremo a pagare di più? Ecco quindi il nuovo tariffario in merito ad alcuni esami e visite particolarmente comuni:

  • prima visita specialistica, prima la media era di 21,59 euro tra le varie regioni, ora il costo unitario è di 22 euro;
  • ecografia addome inferiore, prima la media era di 35,62 euro, ora è di 37,8 euro;
  • visita di controllo, media precedente 14,05 euro, ora 16,2 euro;
  • radiografia al torace, media precedente 17,51 euro, ora 15,45 euro;
  • elettrocardiogramma, media regionale 12,08 euro, ora 11,06 euro.

Questi sono solo alcuni esempi relativi ai nuovi ticket sanitari. Insomma, abbiamo visto che in realtà il risparmio è pressoché inesistente, anche se alcune prestazioni costano effettivamente meno.

Probabilmente, il risparmio maggiore lo avranno soltanto quei cittadini residenti nelle regioni che facevano schizzare la media regionale, mentre per gli altri i costi si riveleranno sensibilmente più bassi. Anche per gli esami sostanzialmente si verifica la stessa situazione, ad esempio quelli del sangue se prima costavano in media 2,91 euro, ora costeranno in tutta Italia 3,80 euro. Nell’insieme, però, il totale della ricetta, ossia le analisi che comprendono anche trigliceridi, colesterolo, emocromo eccetera, se prima costavano 17,63 euro in media, ora costeranno 14,45 euro.

I punti chiave…

  • da gennaio sono partiti i nuovi ticket sanitari, annullate le differenze tra regioni;
  • un unico tariffario su tutto il paese, ma in sostanza i costi sono rimasti nella media;
  • le regioni che prima erano più care risparmieranno qualcosa, mentre i cittadini delle regioni più economiche andranno ora a pagare qualcosina in più.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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