Bond Eni a 10 anni, cedola inferiore alle previsioni e rendimento netto sotto il BTp

La cedola del nuovo bond Eni a 10 anni è risultata di poco inferiore alle nostre previsioni, mentre il rendimento netto è sotto il BTp.
12 mesi fa
1 minuto di lettura
Nuovo bond Eni a 10 anni
Nuovo bond Eni a 10 anni © Licenza Creative Commons

Ieri, Eni ha collocato sul mercato un nuovo bond a 10 anni per l’importo di 1 miliardo di euro. Le offerte pervenute sono state per 5 miliardi. Dell’emissione si sono occupate Credit Agricole, Deutsche Bank, Hsbc, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mitsubishi Financial Group, Natixis, Smbc, Societe Generale, Standard Chartered e Unicredit in qualità di joint bookrunner. L’obbligazione ha scadenza in data 15 gennaio 2034 e ha esitato una cedola del 3,875%, a fronte di un prezzo di re-offer di 99,277 centesimi. Pertanto, il rendimento è risultato del 3,97%, a premio di 137 punti base sul tasso “midswap”.

Secondo la guidance iniziale, esso si sarebbe attestato a +175 punti.

Rendimento netto inferiore al BTp

Il nuovo bond Eni a 10 anni è stato emesso all’interno del cosiddetto Euro Medium Term Note e servirà al soddisfacimento dei fabbisogni ordinari del gruppo. Sarà quotato alla Borsa di Lussemburgo. Ieri, la nostra previsione era di una cedola pari o nei dintorni del 4%. E’ stata fissata a un tasso leggermente inferiore, sebbene abbiamo centrato il rendimento lordo. Esso continua a risultare a premio sul BTp a 10 anni di una decina di punti base.

I rating sono medio-alti: A- per S&P e Fitch, Baa1 per Moody’s. Ciò spiega perché il rendimento del bond Eni non sia poi così allettante. Al netto dell’imposta del 26%, si aggirerà intorno al 2,95%. Ad occhio e croce, circa un terzo di punto percentuale in meno del titolo di stato. D’altro canto, la compagnia è una società controllata dallo stato, per cui il suo debito può considerarsi a metà strada tra privato e pubblico. Ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con utili netti adjusted per 6,66 miliardi e un indebitamento finanziario netto ex Ifrs di 8,7 miliardi.

Bond Eni esposto al carattere ciclico del business

L’emissione del bond Eni è stata riservata agli investitori istituzionali e gli ordini sono arrivati principalmente da Regno Unito, Germania, Italia e Francia.

Oltre ai rischi generali connessi alle obbligazioni, dobbiamo considerare la ciclicità del business petrolifero. Eni maturò nel 2022 un utile netto di 13,89 miliardi a seguito del boom delle quotazioni internazionali. Nei primi tre trimestri del 2023, il calo dei profitti ha superato il 40%. Non che gli analisti paventino tensioni finanziarie per la compagnia, ma è bene tenere a mente, quando si acquista un debito societario, le prospettive future per gli affari di chi lo emette.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

plastic tax
Articolo precedente

Plastic tax, la storia di una proroga infinita (legge bilancio 2024)

Mercato libero dell'energia, Selectra dà una mano nella scelta.
Articolo seguente

Il passaggio al mercato libero dell’energia: quali impatti sulle bollette nel 2024?