L’inizio di un nuovo anno è sempre una ripartenza per i mercati finanziari e anche stavolta coincide con la pioggia di emissioni obbligazionarie a cui stiamo assistendo negli ultimissimi giorni. Tanto per darvi un’idea, il solo Tesoro italiano emetterà complessivamente 27 miliardi di euro in titoli di stato, pari al 5% della sua raccolta lorda annuale stimata. In arrivo ci sono già numerosi bond bancari e ce ne sono veramente per tutti i gusti.
Obbligazioni subordinate di Unicredit e Bper
Partiamo da Unicredit, che ieri ha concluso il lancio di nuovo bond subordinato del tipo Tier 2 per l’importo di 1 miliardo di euro.
Ed è un bond perpetuo del tipo AT1 quello emesso da Bper (ISIN: IT0005579492) per 500 milioni. Non esiste chiaramente una scadenza, ma la banca si riserva la facoltà di rimborsare il capitale alla pari tra cinque anni e mezzo, ossia il 16 luglio 2029. Altissima la cedola fissa, pari al 9% annuo. Anche in questo caso il neo è dato dal taglio minimo fissato a 200.000 euro.
Emissioni senior e garantite da Generali e Mediobanca
Sono stati due i green bond emessi da Generali, entrambi senior o ordinari. La scadenza a 5 anni, data di rimborso 15 gennaio 2029, stacca cedola annuale lorda del 3,212%. La scadenza a 10 anni, data di rimborso 15 gennaio 2034, stacca cedola annua lorda del 3,547%. La prima tranche è stata emessa per 500 milioni, la seconda per 750 milioni. Entrambe finanzieranno progetti green.
Infine, Mediobanca torna sul mercato con un covered bond a 5 anni e cedola 3,25%. Mica male per un’obbligazione garantita, teoricamente inespugnabile anche nel caso in cui la banca dovesse andare a gambe per aria, grazie alla separazione patrimoniale a copertura del debito.
Bond bancari tra rendimento e rischio
I soli rendimenti non possono considerarsi una guida per scegliere tra le varie emissioni obbligazionarie. Bisogna anche tenere in considerazione il grado di rischio sulla base sia dei rating che della tipologia dell’emissione. Ad esempio, le obbligazioni subordinate sono teoricamente ben più rischiosi nel caso non solo di insolvenza, ma anche di deterioramento delle condizioni patrimoniali dell’emittente sotto i ratios regolamentari. I bond senior comportano minori rischi, quelli garantiti sostanzialmente sono sicuri e per questo offrono ben poco.