Ecuador nel caos dopo l’evasione dal carcere di Guayaquil di Jose Adolfo Macias, a capo del più grande cartello di narcos, Los Choneros. Stava scontando una pena detentiva di 34 anni. La fuga ha scatenato le violenze tra bande, che hanno provocato almeno dieci morti. E un gruppo armato ieri è entrato negli studi di una TV, minacciando con la pistola i presenti. A seguito di questi eventi, il presidente Daniel Noboa ha decretato lo stato d’emergenza per 60 giorni. E i bond dell’Ecuador collassano, scontando il rischio che l’ondata di criminalità renda ancora più difficile per il governo rimborsare i prestiti in scadenza.
Bond Ecuador in forte calo
Le obbligazioni in scadenza il 31 luglio 2030 e cedola 6% (ISIN: XS2214237807) perde in queste ore il 4,30% e scende sotto la quotazione di 47,50 centesimi. Le obbligazioni in scadenza il 31 luglio 2035 e cedola 5% (ISIN: XS2214238953) perdono il 3,80% e arretrano a 35,23 centesimi. Ricordiamo che il debito pubblico ecuadoregno già è giudicato molto rischioso dalle agenzie di rating: B- per S&P e Caa3 per Moody’s.
I bond dell’Ecuador sono stati oggetto di ristrutturazione nel 2020. Un precedente default vi era stato già nel 2008. Il governo ha in cassa poche centinaia di milioni di dollari per onorare i debiti, tra l’altro a causa delle minori entrate petrolifere rispetto alle previsioni e all’incapacità dell’ex presidente Guillermo Lasso di privatizzare alcuni asset dello stato. Le riserve valutarie ammontavano a novembre a 5,66 miliardi di dollari, di cui per il 40% in oro. La banca centrale ha stabilito che ridurrà al 30% l’incidenza del metallo, investendo il ricavato delle vendite in asset più liquidi e trasferendo il 70% al Tesoro.
Noboa in carica da due mesi
In pratica, siamo alla vendita dei gioielli di famiglia per fare cassa. Noboa è in carica da novembre. Ha vinto le elezioni presidenziali, indette in anticipo dopo le dimissioni di Lasso, in rotta di collisione con il Congresso.
I bond dell’Ecuador risentono anche dell’impossibilità del paese di rendersi più competitivo grazie a un cambio più debole. Infatti, ha decenni usa il dollaro come valuta nazionale. Va detto, però, che vanta un saldo delle partite correnti positivo, un fatto che allevia per il breve periodo le tensioni sulle riserve valutarie. Nella primavera scorsa, il paese sorprendeva gli investitori con l’emissione dei cosiddetti bond Galapagos per la protezione delle isole rese celebri da Charles Darwin. L’operazione “debt for nature swaps” avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio di Quito sui mercati. Non è andata proprio così.