Per quale motivo stanno tutti richiedendo l’Isee 2024 e qual è la scadenza da rispettare? Come canta Luca Carboni: “E non possiamo perdere tempo o forse è proprio il tempo che non può perdere noi”. Ogni giorno, effettivamente, sembra essere una continua lotta contro il tempo.
A partire dagli impegni famigliari fino ad arrivare a quelli di lavoro, sono davvero tante le cose da fare. Se tutto questo non bastasse, bisogna fare i conti anche con i vari adempimenti fiscali. Proprio soffermandosi su quest’ultimi è bene prestare attenzione alle scadenze da rispettare, onde evitare di perdere il diritto ad alcune agevolazioni.
Cos’è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente
Lo sanno bene le tante famiglie italiane alle prese con una vera e propria corsa per aggiornare l’Isee 2004. Ma per quale motivo in tanti stanno richiedendo tale certificato e soprattutto c’è un termine massimo da rispettare? Ebbene, come si legge sul sito dell’Inps, si tratta di un indicatore grazie al quale è possibile:
“valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie. Gli enti erogatori, per la verifica del possesso dei requisiti da parte di chi abbia richiesto una prestazione sociale agevolata attraverso il Sistema Informativo ISEE (SII) (circolare INPS 10 aprile 2015, n. 73), acquisiscono:
- il valore ISEE;
- la composizione del nucleo familiare;
- le informazioni della DSU.
Come funziona
Per ottenere l’ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU):
- comprensiva dei dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare;
- valida dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo“.
Perché tutti stanno richiedendo l’ISEE 2024 e la scadenza da rispettare
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, quindi, è valido fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene presentato. Proprio per questo motivo tante persone, con l’inizio del 2024, hanno deciso di presentare già apposita richiesta, in modo tale da aggiornarlo. Ma non solo, in determinate circostanze è possibile modificare l’Isee ordinario in corso d’anno.
Ovvero nel caso in cui si verifichino variazioni reddituali o patrimoniali superiori al 25% è possibile richiedere l’Isee corrente. Ne sono un chiaro esempio i dipendenti che perdono, subiscono una sospensione o riduzione del lavoro oppure gli autonomi che vedono cessare l’attività. Stesso discorso se i componenti del nucleo familiare perdono un’indennità o il diritto a dei trattamenti assistenziali.
Se è pur vero che non esiste, in linea generale, un limite massimo entro cui dover richiedere l’Isee, è facile intuire che in caso di mancato possesso si rischia di perdere l’accesso a diversi bonus e agevolazioni. Ad esempio per ottenere a febbraio la rivalutazione dell’assegno unico universale per figli a carico e beneficiare, se aventi diritto, dei relativi aumenti, bisogna rinnovare l’Isee entro gennaio.
Rinnovando tale indicatore entro il 30 giugno sarà comunque possibile beneficiare degli arretrati sull’assegno unico, che si calcolano a partire dal mese di gennaio. Se sarà rinnovato da luglio, invece, non si avrà più diritto agli arretrati. È bene che si affrettino ad aggiornare l’Isee anche i soggetti che hanno diritto all‘assegno di inclusione.
Coloro che presentano domanda per tale sussidio senza Isee in corso di validità entro febbraio non devono comunque preoccuparsi. In tal caso sarà considerato, per le prime due mensilità, l’Isee di dicembre 2023.