Dal 1 gennaio 2024 le pensioni degli italiani sono cresciute del 5,4%. Questa è la percentuale che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha certificato per stabilire di quanto è aumentato in media il costo della vita nel 2023. In gergo tecnico si parla di perequazione automatica che sta a indicare quel meccanismo che ogni anno viene adottato per adeguare l’importo delle pensioni all’inflazione.
Si tratta, come sempre, di un dato preliminare che solitamente si avvicina molto a quello definitivo che sarà comunicato in primavera.
Importo pensioni 2024 e aumenti previsti
Sul tema, si dà il caso che l’Istat ha da poco rilevato il dato definitivo dell’inflazione del 2023 elaborando anche i dati degli ultimi due mesi dell’anno. La percentuale che è saltata fuori è pari al 5,7%, superiore al 5,4% già comunicato in via preliminare e applicato all’importo delle pensioni 2024 a partire da gennaio.
Resterà, quindi, da recuperare un altro 0,3%, risultante dalla differenza fra i due valori. Il dato non è ancora stato confermato dal Ministero dell’Economia, ma sarà quasi sicuramente recepito e tradotto in ulteriori aumenti per tutti. In termini pratici, un assegno da 1.500 euro al mese, pagato fino a dicembre 2023, aumenterebbe di altri 4,5 euro. Detto così sembra poco, ma la cifra è da sommare agli 81 euro già corrisposti a partire da gennaio 2024.
Generalmente questa differenza è corrisposta a gennaio del prossimo anno mediante conguaglio e riconoscimento degli arretrati. Tuttavia nessuno vieta che il governo possa intervenire anche prima per tamponare gli effetti del carovita e difendere il potere di acquisto dei pensionati.
Perequazione automatica e fasce di reddito
Ricordiamo che gli aumenti delle pensioni 2024 non sono uguali per tutti. L’incremento pieno del 5,4% (che probabilmente sarà del 5,7% entro fine anno) vale solo per le pensioni fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo. Oltre tale soglia l’incremento si riduce in base a sei scaglioni di reddito pensionistico come di seguito riportato:
- 100% fino a 4 volte il trattamento minimo;
- 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo;
- 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo;
- 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo;
- 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo;
- 22% oltre le 10 volte il trattamento minimo.
I più penalizzati sono i pensionati d’oro e d’argento. Per costoro, il taglio della rivalutazione dell’assegno è stato incrementato rispetto allo scorso anno (nel 2023 era del 32%). Favorite, al contrario, sono le pensioni minime per le quali è previsto un bonus aggiuntivo nel 2024 pari al 2,7%. Questi pensionati da gennaio 2024 percepiranno un assegno pari a 614 euro al mese.
Riassumendo…
- L’importo delle pensioni nel 2024 potrebbe salire ancora in base ai dati sull’inflazione.
- L’aumento potrebbe essere dello 0,3% come differenza fra il dato provvisorio e quello definitivo del carovita.
- Non tutte le pensioni godranno di aumenti pieni nel 2024.