Stop avvisi bonari, l’Agenzia Entrate aggiorna la guida

Gli avvisi bonari (o comunicazione di irregolarità) si presentano con novità nel 2024 per via di quanto previsto nel decreto Semplificazioni
11 mesi fa
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avvisi bonari
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Il 2024 si presenta con qualche novità per gli avvisi bonari e l’Agenzia Entrate aggiorna la relativa guida pubblicata sul proprio sito istituzionale.

Gli avvisi bonari, riordiamo, sono noti anche come comunicazioni di irregolarità. In sostanza, quando l’Agenzia Entrate scopre che il contribuente ha commesso errori nella propria dichiarazione redditi lo invita a versare la differenza d’imposta dovuta rispetto a quella già pagata. E lo invita bonariamente, in quanto se questi paga entro un certo lasso di tempo dalla notifica gode di una sanzione ridotta rispetto a quella ordinaria.

A fronte della comunicazione ricevuta, il contribuente può anche fornire all’Agenzia informazioni e documenti a propria discolpa. Quindi, dimostrare che in realtà l’Agenzia stessa si sbaglia (in tutto o in parte) sulla contestazione avanzata.

I tempi per pagare o dimostrare

Una volta ricevuto l’avviso bonario, la prima cosa da fare è non allarmarsi subito e capire (da soli o con l’ausilio del proprio commercialista), invece, se il fisco abbia ragione o meno. Quindi, se la pretesa sia fondata o meno. E se fondata, se lo sia del tutto o solo in parte.

Se fondata, il contribuente può pagare il dovuto (riportato nella comunicazione) entro 30 giorni dalla notifica (ovvero 90 giorni se l’avviso è stato recapitato telematicamente all’intermediario che ha inviato la dichiarazione oggetto della contestazione). Pagando entro detto termine, si gode di una sanzione ridotta al 10% (in luogo di quella ordinaria del 30%). Ricordiamo che è possibile anche rateizzare gli avvisi bonari.

Laddove, invece, il contribuente ritenga che l’Agenzia Entrate abbia torto, può fornire, entro gli stessi termini di cui sopra, informazioni e documenti a dimostrazione delle proprie ragioni.

Si tenga presente che, i citati termini (pagamento e invio di informazioni/documenti) sono sospesi dal 1° agosto al 4 settembre di ogni anno (c.d. pausa estiva avvisi bonari).

Stop avvisi bonari, novità nella guida 2024

Oltre alla pausa estiva di cui sopra, il 2024 si presenta con una buona novità per i contribuenti. Una novità che l’Agenzia Entrate recepisce nella guida dedicata a tali avvisi.

Il legislatore, con il D. Lgs. n. 1/2024 (art. 10) ha stabilito che l’Amministrazione finanziaria non potrà inviare ai contribuenti avvisi bonari nei seguenti due periodi di ogni anno:

  • 1° agosto – 31 agosto;
  • 1° dicembre – 31 dicembre.

Pertanto, due mesi di pace, in cui i contribuenti sanno che non potranno vedersi recapitare comunicazioni di irregolarità Tuttavia, allo stesso tempo il legislatore specifica che tale stop non si applica ai casi di “indifferibilità e urgenza”. Se, quindi, il fisco non può differire l’invio, sarà del tutto giustificato il recapito degli avvisi bonari anche nei mesi di agosto e settembre.

Riassumendo…

  • gli avvisi bonari sono noti anche come comunicazioni di irregolarità
  • chi paga entro i termini indicati nella comunicazione gode di una sanzione ridotta (10% invece che 30%)
  • se il contribuente ritiene di NON aver torto può fornire informazioni e documenti che giustificano le proprie ragioni
  • dal 2024, l’Agenzia Entrate non potrà inviare più avvisi bonari nei mesi di agosto e dicembre di ogni anno, salvo caso di indifferibilità e urgenza
  • a seguito di tale novità, l’Agenzia Entrate aggiorna la guida avvisi bonari.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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