Bonus ristrutturazione 2024. Ultimo anno con limite di spesa più alto (Guida operativa 2024)

Fino al 31 dicembre il bonus ristrutturazione 2024 spetterà su una spesa massima doppia rispetto al limite ordinario
11 mesi fa
3 minuti di lettura
Bonus ristrutturazione 50% con proroga triennale fino al 2024
Foto © Licenze Creative Commons

Negli ultimi anni il mondo delle agevolazioni edilizie previste dalla normativa fiscale è stata oggetto di diversi cambiamenti. Dopo l’introduzione del superbonus con le assolute novità delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito poi estese a tutti i bonus (o quasi) si sta tornando via via alla normalità. Ossia ad avere le sole agevolazioni tradizionali. Quelle che oramai sono presenti da tantissimi anni. Ecobonus, bonus ristrutturazione, bonus mobili, ecc.

Il superbonus ancora resiste ma oramai le aliquote agevolative sono scese al 70% senza più sconto o cessione.

Il bonus 75% invece, per l’eliminazione delle barriere architettoniche è stato modificato di recente. Ora sono ammessi all’agevolazione pochissimi interventi. Ad esempio, viene meno la chance di  75% per gli infissi o per il rifacimento del bagno.

Quest’anno è ancora possibile sfruttare il bonus ristrutturazione 2024 al 50% nella sua versione potenziata. Ossia con un limite di spesa sul quale calcolare l’agevolazione portato da 48.000 a 96.000 euro.

Salvo successive proroghe, dal 2025 si tornerà al limite di spesa ridotto alla metà. Da qui è utile ricordare le principali peculiarità del bonus in parola.

Il bonus ristrutturazione 2024

Il bonus ristrutturazione è un’agevolazione strutturale, infatti è inserita all’art. 16-bis del DPR 917/86, TUIR. Articolo che fa riferimento all’agevolazione nella misura del 50% su una spesa massima annuale di 48.000 euro.

In deroga alle previsioni citate, il legislatore è intervenuto di volta in volta innalzando il limite di spesa scaricabile in dichiarazione dei redditi, portandolo a 96.000 euro. Il riferimento a tale importo è contenuto all’art.16 del DL 63/2013.

Detto ciò, il meccanismo di tale detrazione è uguale alle altre detrazioni Irpef. Dunque l’agevolazione opera a diminuzione dell’imposta dovuta in quello specifico anno. Se non c’è imposta da versare, non è possibile sfruttare il bonus. Si pensi ai soggetti che sono nella no tax area 2024.

Il bonus si utilizza in dieci quote annuali. Così ad esempio, una spesa di 40.000 euro, porterà una detrazione pari a 20.000 euro da sfruttare in 10 quote annuali di 2 mila euro.

La quote annuale che eccede l’Irpef dovuta in quello specifico anno è persa.

A ogni modo, sono agevolati i lavori su singole unità immobiliari residenziali, di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, accatastate o in via di accatastamento. Rimangono fuori le nuove costruzioni. Nei fatti si deve trattare di edifici già esistenti.

Sono agevolati anche gli interventi sulle unità collabenti (ad esempio i ruderi con categoria catastale F/2).

Chi ha diritto al bonus ristrutturazione?

Hanno diritto al bonus ristrutturazione:

  • i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese;
  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari dell’immobile;
  • soci di cooperative a proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi e, previo consenso scritto della cooperativa che possiede l’immobile, soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di detentori);
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • ecc.

Bonus ristrutturazione 2024. Per quali lavori?

La lista dei lavori agevolati è piuttosto ampia.

Per quanto riguarda i condomini,  il bonus spetta per le spese di:

  • manutenzione ordinaria (lett. a art.3 TUE);
  • manutenzione straordinaria (lett. b);
  • restauro e di risanamento conservativo (lett. c);
  • ristrutturazione edilizia (lett. d).

Per gli interventi effettuati sulle singole unità immobiliari e/o sulle relative pertinenze, sono agevolati gli stessi interventi ad eccezione di quelle relative alla manutenzione ordinaria. Ammenochè non si inseriscono in un intervento di ristrutturazione più ampio.

Per fare un esempio, sono agevolati lavori quali il rifacimento del tetto, la ristrutturazione del bagno, delle scale, ecc.

Bonus ristrutturazione 2024. Ultimo anno con limite di spesa più alto

Come accennato in premessa, il bonus ristrutturazione è un bonus permanente.

Di base, l’agevolazione spetta al 50% su una spesa massima di 48.000 euro.

Tuttavia, fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile sfruttare un limite di spesa fissato a 96.000 euro.

Le spese devono essere pagate con bonifico parlante. L’agevolazione è confermata anche laddove il pagamento sia effettuato tramite finanziamento. Anche in questo caso è rispettato il principio in base al quale l’agevolazione è ammessa a condizione che il contribuente l’abbia effettivamente sostenuta. Il fatto che il contribuente verserà le singole rate del prestito, non mette in dubbio che la spesa resterà a suo carico.

Sulle spese agevolate, come da guida ufficiale sul bonus ristrutturazioni, oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, è possibile portare in detrazione anche:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
  • per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
  • per la messa in regola degli edifici ai sensi del Dm n. 37/2008 – ex legge n. 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge n. 1083/71
  • per l’acquisto dei materiali;
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
  • l’Iva, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori;
  • gli oneri di urbanizzazione;
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione dei lavori e agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

Sono tutte voci di spesa che concorrono al limite di 96.000 euro. Dunque non vanno conteggiate a parte. Rimane confermato che, per il 2024, chi ristruttura casa potrà contare anche sul bonus mobili 2024.

Riassumendo.

  • Fino al 31 dicembre il bonus ristrutturazione 2024 spetterà su una spesa massima di 96.000 euro;
  • dal 2025, salvo proroghe il limite tornerà a 48.000 euro;
  • anche per le spese 2024, è confermato il bonus mobili.

 

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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