Riforma Irpef. Quali effetti sugli acconti con le nuove aliquote a tre scaglioni (sanzione del 30%)?

La riforma fiscale sull'Irpef impatta solo sul periodo d'imposta 2024, non sono da escludere successivi interventi di proroga
11 mesi fa
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Nuovi scaglioni reddituali e nuove aliquote Irpef, nuova no tax area lavoratori dipendenti, modifiche al trattamento integrativo, ex bonus Renzi, taglio alle detrazioni fiscali Irpef. Queste sono le principali novità contenute nel D.Lgs 216/2023, Decreto legislativo “recante attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi”.

Dunque la riforma fiscale mette mano all’Irpef sotto diversi aspetti. Ma tutte le suddette novità troveranno applicazione solo per il periodo d’imposta 2024.

Ecco perchè il termine riforma fiscale non pare a nostro avviso quello più corretto.

Detto ciò, l’accorpamento dei primi due scaglioni reddituali e dunque delle prime due aliquote Irpef va ad agevolare i redditi medio-bassi. A tal proposito è lecito chiedersi quali siano gli effetti sugli acconti Irpef rispetto agli anni 2024 e 2025 in applicazione delle nuove aliquote.

I nuovo scaglioni Irpef

Prima di entrare nello specifico della questione, è necessario partire dall’analisi delle nuove aliquote Irpef, facendo un excursus su quelli che sono stati i cambiamenti in materia negli ultimi tre anni.

Prima che il legislatore mettesse mano alle aliquote e agli scaglioni Irpef con la Legge di bilancio 2022 (l.n°234/2021), si applicavano le seguenti aliquote:

  • 23% – per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 27% – oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro;
  • 38% – oltre i 28.000 euro e fino a 55.000 euro;
  • 41% – oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro;
  • 43% – oltre 75.000 euro.

Con la Legge di bilancio 2022, è stato eliminato uno scaglione di reddito e sono state modificate le aliquote.

Nello specifico dal 2022 (periodo d’imposta 2022) si applicano queste percentuali di tassazione:  23% – fino a 15.000 euro; 25% – oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro; 35% – oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro; 43% – oltre 50.000 euro.

Con la riforma fiscale (vedi D.Lgs 216/2023), solo per il periodo d’imposta 2024, i nuovi scaglioni di reddito e le relative aliquote sono i seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 28mila euro;
  • 35% per i redditi superiori a 28mila euro e fino a 50mila euro;
  • 43% per i redditi che superano 50mila euro.

Dal 2025 riprenderanno ad essere operativi gli scaglioni e le aliquote della Legge di bilancio 2022.

Con la circolare n°2/2024 sulla nuova Irpef, l’Agenzia delle entrate si è soffermata sulla riforma fiscale.

Riforma Irpef. Nessun effetto sugli acconti con le nuove aliquote a tre scaglioni

In base a quanto detto fin qui, anche se si parla di riforma dell’Irpef le novità in esame si applicheranno solo per l’anno 2024.

Da qui, ci si interroga su quelli che sono gli effetti sugli acconti Irpef rispetto agli anni 2024 e 2025 in applicazione delle nuove aliquote.

Ebbene, l’art.1 c.4 del decreto di riforma fiscale prevede che:

Nella determinazione degli acconti dovuti ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali per i periodi d’imposta 2024 e 2025 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata non applicando le disposizioni dei commi 1 e 2.

Dunque gli acconti andranno versati sulla base delle “vecchie aliquote” (23%, 25%, 35%, 43%). Rimane in essere la possibilità di versare gli acconti con il metodo storico o con quello previsionale. Attenzione però, se si applica il metodo previsionale, in caso di versamenti carenti, scatterà la sanzione del 30%.

Riassumendo…

  • Per l’anno 2024 troveranno applicazione le nuove aliquote Irpef previste con la riforma fiscale;
  • gli acconti 2024 e 2025 andranno versati con le vecchie aliquote della Legge di bilancio 2022;
  • rimane in essere la possibilità di utilizzare il metodo storico o quello previsionale.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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