L’ISEE è lo strumento fondamentale che i contribuenti hanno a disposizione per l’accesso alla tante misure assistenziali che lo Stato offre. Senza ISEE non si può prendere l’Assegno di Inclusione. Anche i Bonus sociali sulle bollette prevedono un ISEE in corso di validità. Perfino l’Assegno Unico, anche se il diritto scatta a prescindere dall’ISEE, ha necessità di questa certificazione. Perché gli importi vengono commisurati proprio all’ISEE.
Ma se l’ISEE è troppo alto si rischia di perdere molte delle agevolazioni.
“Salve, mi chiamo Mario, padre di famiglia disoccupato con moglie casalinga. Evidente che ho bisogno di sostegni statali. Sono ormai disoccupato dal mese di febbraio 2023. Prima lavoravo dignitosamente e non chiedevo niente a nessuno. Adesso però ho presentato la DSU e l’ISEE uscito è troppo alto per l’Assegno di Inclusione e troppo alto perfino per il bonus gas e luce. In pratica, mi trovo davvero in difficoltà. L’ISEE è del 2022 ma io sono in difficoltà oggi. Vi prego, aiutatemi.”
Ecco come prendere agevolazioni e Bonus abbassando l’ISEE grazie all’INPS
Bonus e agevolazioni sono fruibili dagli interessati solo in presenza di un ISEE in corso di validità. L’ISEE 2024 è quello relativo a possedimenti patrimoniali di un nucleo familiare, al 31 dicembre 2022. E la stessa data è quella utile alle dotazioni reddituali di una famiglia. Quindi, chi nel 2022 aveva un lavoro e dei redditi, come il nostro lettore, avrà un ISEE calcolato in base a quei patrimoni e quei redditi. Ma se questi redditi oggi sono spariti, l’INPS offre la possibilità di intervenire. Perché si può chiedere un particolare ISEE che si chiama corrente.
L’ISEE corrente è la versione del certificato, più vicina ai reali stati economici e patrimoniali di una famiglia.
Dall’ISEE partono tutte le domande di agevolazioni, Bonus e prestazioni agevolate
Quando una famiglia chiede una agevolazione? sicuramente quando si trova in uno stato di bisogno. E se il momento dello stato di bisogno viene considerato quello di due anni prima, evidente che qualcosa non quadra. E il nostro lettore è un esempio pratico di questo. Perché due anni fa stava economicamente tranquillo, cosa che oggi non è più.
Oggi sono tanti quelli che per colpa dell’ISEE riferito al 2022, sono fuori dall’Assegno di Inclusione, fuori da Bonus sociali, fuori dai limiti per godere di sconti sulle tasse universitarie e così via dicendo.
Se oggi una famiglia presenta una variazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto a quella indicata nell’ISEE ordinario, ecco che si può passare all’ISEE corrente. Perché occorre ricordare, che non si può fare subito l’ISEE corrente.
Bisogna infatti passare prima dall’ISEE ordinario e su questo andare poi a richiedere l’ISEE corrente. Per quanto riguarda i patrimoni, come possono essere le case e gli immobili, presenti nel 2022 e alienati oggi, oppure le disponibilità in banca o alle poste, presenti nel 2022 ed erose oggi, la variazione deve essere superiore al 20%. E per questo genere di ISEE corrente come prassi bisogna aspettare aprile per il cambio.
La scadenza è da tenere sempre a mente per l’ISEE corrente
Una cosa da non sottovalutare però è la durata dell’ISEE corrente che cambia rispetto a quella dell’ISEE ordinario. Infatti quest’ultimo parte dal mese di presentazione della DSU e termina ogni 31 dicembre di ogni anno. Quindi l’ISEE 2023 è scaduto il 31 dicembre 2023, sia per chi lo ha ottenuto a gennaio che per chi lo ha ottenuto a febbraio, a giugno piuttosto che a novembre.
L’ISEE corrente invece vale 6 mesi. In pratica, alla scadenza dei 6 mesi bisogna tornare a presentare la DSU per ISEE corrente, per renderlo valido fino a fine anno. Se non si segue questa linea e si lascia l’ISEE corrente scaduto, si rischia di perdere le prestazioni prese in virtù proprio dell’ISEE corrente. Infatti alla scadenza dell’ISEE corrente l’INPS, tanto per fare un esempio, tornerà a collegare eventuali Bonus all’ISEE ordinario del nucleo familiare. Quello che per 6 mesi è stato sostituito dall’ISEE corrente.