Detrazione familiari a carico: come si calcola?

La detrazione familiari a carico non è uguale per tutti i contribuenti. Ciò in quanto l’importo dipende dal reddito complessivo
10 mesi fa
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L’ordinamento fiscale del nostro Paese prevede la c.d. detrazione familiari a carico. Si tratta della detrazione dall’IRPEF il cui importo può variare in funzione del reddito complessivo del contribuente. La legge di riferimento è l’art. 12 del TUIR.

Non tutti i familiari possono considerarsi fiscalmente a carico del contribuente. Infatti, il legislatore pone delle condizioni. In dettaglio, per l’anno d’imposta 2024, un contribuente può considerare fiscalmente a proprio carico il familiare che, nello stesso anno d’imposta 2024, risulta possedere un reddito complessivo:

  • uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili
  • oppure uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili, se trattasi di figli di età non superiore a 24 anni (il requisito anagrafico è soddisfatto anche se verificato per una sola parte dell’anno).

Da precisare è che per i figli, fino a 21 anni di età, non spetta la detrazione in esame in quanto sostituita dall’assegno unico.

Chi sono i familiari che possono considerarsi a carico

In merito ai familiari che, nel rispetto delle citate condizioni reddituali, possono considerarsi fiscalmente a carico di un lavoratore, rientrano:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito.

I predetti familiari possono considerarsi a carico anche se non convivono con il contribuente. Possono, invece, considerarsi a carico solo se vivono con quest’ultimo:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato
  • discendenti dei figli
  • genitori (compresi quelli adottivi)
  • generi e le nuore
  • suocero e la suocera
  • fratelli e le sorelle (anche unilaterali)
  • nonni e le nonne.

Il calcolo della detrazione familiari a carico

Se ci riferiamo alla detrazione per coniuge a carico, la misura spettante varia in funzione del reddito complessivo (RC) del contribuente.

In particolare, se ad esempio il marito ha la moglie a carico, a questi spetta la detrazione nella seguente misura:

  • il risultato dell’operazione 800 – [(110 x RC) / 15.000], se il contribuente (il marito nell’esempio) ha un reddito complessivo fino a 15.000 euro
  • 690 euro, in caso di reddito complessivo oltre 15.000 euro ma entro 29.000 euro
  • 700 euro, per reddito complessivo oltre 29.000 e fino a 29.200 euro
  • 710 euro, in caso di reddito complessivo oltre 29.200 euro e fino a 34.700 euro
  • 720 euro, per reddito complessivo oltre 34.700 euro e fino a 35.000 euro
  • 710 euro, in caso di reddito complessivo oltre 35.000 euro ma entro 35.100 euro
  • 700 euro, per reddito complessivo oltre 35.100 euro e fino a 35.200 euro
  • 690 euro, in caso di reddito complessivo oltre 35.200 euro e fino a 40.000 euro
  • il risultato dell’operazione 690 x [(80.000 – RC) / 40.000], se il contribuente ha un reddito complessivo oltre 40.000 euro e fino a 80.000 fino a 15.000 euro.

Non spetta la detrazione coniuge a carico in caso in cui il reddito complessivo del contribuente supera 80.000 euro.

Per gli altri familiari a carico diversi dal coniuge, la detrazione spettante al contribuente è data dalla formula:

  • 750 x [(80.000 – RC) / 80.000]

Quindi, se ad esempio, il reddito complessivo del contribuente è di 35.000 euro, la detrazione per altro familiare a cario sarà pari a

  • 750 x [(80.000 – 35.000) / 80.000] = 421,87

Non spetta, pertanto, la detrazione se il reddito complessivo è superiore a 80.000 euro.

Riassumendo

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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