Lavoratori dello spettacolo in pensione a partire da 47 anni

La pensione di vecchiaia per i lavoratori dello spettacolo scatta a 47 anni. Come funziona il Fondo dedicato ai professionisti.
10 mesi fa
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La pensione di vecchiaia per i lavoratori dello spettacolo (ex Enpals) scatta a 47 anni di età. E’ questa una della poche eccezioni previste dal nostro ordinamento previdenziale che privilegia i lavoratori iscritti oggi al Fondo spettacolo e sport presso l’Inps. La prestazione spetta al raggiungimento di particolari requisiti di età e di una contribuzione minima di 20 anni, come per la generalità dei lavoratori.

Ballerini, tersicorei, attori, conduttori, direttori d’orchestra, figuranti, artisti e sportivi professionisti sono considerati al pari dei lavoratori usuranti.

Benché non specificatamente classificati come tali, ma iscritti al Fondo speciale dello spettacolo, istituito nel 1947, godono di particolari privilegi. Per costoro la pensione di vecchiaia scatta a partire da 47 anni di età.

Pensione di vecchiaia per lavoratori dello spettacolo

Più nello specifico, la normativa prevede che i lavoratori iscritti al Fondo Spettacolo prima del 1996 possono andare in pensione di vecchiaia in anticipo a seconda della carriera svolta. In particolare, ballerini e tersicorei maturano il diritto a 47 anni di età. Attori, conduttori, direttori d’orchestra, figuranti a 65 anni (64 per le donne). Artisti lirici, direttori d’orchestra, orchestrali, coristi, concertisti e cantanti di musica leggera vanno a 62 anni. Gli sportivi professionisti a 54 anni.

Per tutti è necessario che il requisito contributivo sia almeno di 20 anni di versamenti nel Fondo spettacolo. Di norma devono risultare iscritti all’Inps tutti i lavoratori con contratto subordinato, parasubordinato e autonomo con o senza partita iva, che appartengano alle categorie di cui sopra. Al fondo spettacolo sono iscritti anche i dipendenti di ippodromi, scuderie, cinodromi, case da gioco, sale scommesse e i dipendenti di impianti e circoli sportivi.

La caratteristica principale di tale fondo è che l’anzianità contributiva è espressa in giornate, non in settimane. Il conteggio avviene quindi in maniera diversa rispetto alla generalità dei lavoratori. Inoltre, gli assicurati sono distinti in tre diversi gruppi (A, B e C) a seconda del contenuto della prestazione lavorativa che svolgono.

Al gruppo A appartengono i lavoratori a tempo determinato la cui attività è connessa alla produzione. Al gruppo B appartengono i lavoratori a tempo determinato la cui attività non è connessa alla produzione. Mentre al gruppo C appartengono coloro che sono a tempo indeterminato.

Come si calcola la pensione

Il sistema di calcolo della pensione per i lavoratori dello spettacolo è abbastanza complesso e riconducibile all’appartenenza dei lavoratori ai gruppi di cui sopra. La normativa prevede un meccanismo convenzionale per il raggiungimento dell’annualità di contribuzione necessaria per conseguire le prestazioni previdenziali.

Per gli appartenenti al gruppo A, un anno di contributi si considera integrato con 120 contributi giornalieri. Per i lavoratori appartenenti al gruppo B occorrono 260 contributi giornalieri e per il gruppo C 312. Questo significa che per maturare i 20 anni di contribuzione necessari per la pensione di vecchiaia occorrono rispettivamente per ogni gruppo 1.800, 5.200 e 6.240 contributi giornalieri.

Per i lavoratori del gruppo A è previsto anche un meccanismo di copertura d’ufficio qualora non raggiungano la soglia minima. In pratica, dal 1 luglio 2021 con almeno 90 contributi effettivi, lo Stato integra la misura fino a 120 giornate, a patto che il rapporto di lavoro non sia terminato e che la retribuzione media non superi di 4 volte l’importo del trattamento minimo di pensione. L’integrazione vale solo ai fini del diritto alla pensione e non anche alla misura.

Anche l’importo della pensione rispecchia l’appartenenza alle singole categorie di lavoratori. Il sistema di conteggio è complesso, ma sostanzialmente tiene conto del livello retributivo dei lavoratori. Per gli appartenenti alla categoria A si prende a riferimento la media delle migliori 540 retribuzioni giornaliere fra tutte quelle accreditate nell’arco della vita lavorativa. Per gli appartenenti alla categoria B, la media è riferita alle migliori 1.900 giornate e, infine, per la categoria C la media è quella delle migliori 3.120 retribuzioni giornaliere.

Riassumendo…

  • Per ballerini e tersicorei la pensione di vecchiaia arriva a 47 anni di età.
  • Requisito fondamentale è essere iscritti al Fondo spettacolo e avere almeno 20 anni di contribuzione.
  • Il calcolo della contribuzione e della pensione avviene in maniera diversa a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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