La Polonia torna sui mercati con un bond in dollari dalle dimensioni record

Maxi-emissione da record della Polonia con un bond in dollari in tripla tranche. L'appetito del mercato premia le economie emergenti.
8 mesi fa
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Emissione record per il bond in dollari della Polonia
Emissione record per il bond in dollari della Polonia © Licenza Creative Commons

Era stata tra le prime a gennaio ad essersi rivolta al mercato dei capitali internazionali con un’emissione in euro da 3,75 miliardi. E un anno fa, a marzo aveva raccolto 5 miliardi di dollari con un’emissione a 5 e 10 anni. Stavolta, la Polonia ha superato sé stessa. Il ministro delle Finanze, Andrzej Domanski, ha reso noto di avere raccolto la cifra record di 8 miliardi di dollari. E’ stata la più alta di sempre per Varsavia. Nel dettaglio, la Polonia ha emesso un bond in tripla tranche a 5, 10 e 30 anni.

E i rendimenti, per quanto appaiano relativamente elevati, hanno segnalato il successo dell’operazione.

Risultati dell’emissione per la tripla tranche

La tranche a 5 anni da 1,5 miliardi è stata collocata sul mercato a un rendimento del 4,797% e offrendo cedola fissa annua lorda del 4,625%. La scadenza del 18 marzo 2029 è stata prezzata a premio di 70 punti base o 0,70% sul T-bond degli Stati Uniti di uguale durata.

La tranche a 10 anni da 3 miliardi con scadenza 18 settembre 2034 ha esitato un rendimento del 5,162%, a fronte di una cedola del 5,125%. Il premio è stato di 105 punti base. Un anno fa, aveva esitato un rendimento del 4,98%, a premio di oltre 100 punti base o 1%. Infine, il trentennale da 3,5 miliardi con scadenza 18 marzo 2054 ha esitato un rendimento del 5,58% con cedola del 5,50% e per un premio di 130 punti base o 1,30%. Era stato di oltre 170 un anno fa.

Il cambio di governo in Polonia fa bene al mercatoIl cambio di governo a Varsavia migliora l’umore del mercato

Nel complesso, non è detto che l’emissione del bond in Polonia sia andata bene per il cambio di governo nel frattempo verificatosi a Varsavia. Il nuovo premier Donald Tusk, che già aveva guidato il governo in passato e che tra il 2014 e il 2019 era stato presidente del Consiglio UE, appare più rassicurante per i mercati con una linea ben più europeista. In effetti, le relazioni con l’Unione Europea sono già nettamente migliorati, al punto che la Commissione ha sbloccato 137 miliardi di euro tra fondi di coesione e Next Generation Eu a favore del paese.

Trattasi di oltre il 18% del Pil domestico.

Questi fondi erano stati “congelati” per i dubbi di Bruxelles in merito al rispetto dello stato di diritto da parte delle autorità polacche. Da quando Tusk ha vinto le elezioni ad ottobre, il bond della Polonia in dollari a 30 anni ha segnato un rialzo di oltre il 10%. Va detto, comunque, che il trend è stato favorevole un po’ ovunque per effetto dell’atteso taglio dei tassi di interesse. Il paese vanta rating medio-alti: A- per S&P e Fitch, A2 per Moody’s. Del resto, ha un debito pubblico al 50% del Pil. Ancora alto il disavanzo fiscale, atteso per quest’anno al 5,1% dal 5,6% del 2023.

Bond Polonia, rischi e confronto con BTp

Trattandosi di debito estero, qual è il rischio insito nell’investimento? La Polonia ha 400 miliardi di dollari di esposizioni con l’estero, incluso il settore privato. Di queste, 72,6 miliardi riguardavano al 30 settembre scorso scadenze a breve termine. Le riserve valutarie ammontano, invece, a 188 miliardi. E c’è da registrare una bilancia dei pagamenti tendenzialmente in attivo. In poche parole, i soldi in cassa per fronteggiare i pagamenti ci sono e non s’intravedono rischi a medio termine in tal senso.

Ovviamente, il bond della Polonia in dollari implica un rischio di cambio. Non a caso, l’emissione di gennaio in euro era stata un po’ meno generosa. La tranche a 10 anni aveva esitato un rendimento sotto il 3,70% e quella a 20 anni al 4,15%. La prima rende attualmente meno del 3,60%, sostanzialmente in linea con il BTp a 10 anni. La seconda viaggia a poco più del 4%, meno del bond del Tesoro italiano.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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