Il bonus mille euro che vale anche senza figli: va chiesto al datore di lavoro?

Il bonus mille euro che vale anche senza figli deve essere richiesto al datore di lavoro? Ecco come funziona.
8 mesi fa
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fringe benefit
Foto © Pixabay

Anche i lavoratori che non hanno figli hanno diritto al bonus mille euro. Come canta Mr. Rain con il brano Supereroi: “Ci salva ma si consuma, a volte chiedere aiuto ci fa paura, ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna”.

Chiedere qualcosa non è così come semplice come può sembrare. Tanti sono i motivi che possono far tentennare prima di avanzare una richiesta, come ad esempio l’imbarazzo o il timore di avere una risposta negativa. Una situazione che può risultare emotivamente più complessa quando l’interlocutore è una persona che ha un ruolo importante nella nostra vita come, ad esempio, il datore di lavoro.

Per ovviare a tale “problematica” può essere utile conoscere i propri diritti, in modo tale da poter richiedere quanto spetta, senza timore di essere considerati dei visionari.

Il bonus mille euro che vale anche senza figli

Tante, d’altronde, sono le agevolazioni messe in campo dall’esecutivo al fine di garantire un valido aiuto ai cittadini. Quest’ultimi, se aventi diritto, è giusto che ne facciano richiesta. Tra questi, ad esempio, si annovera il bonus mille euro che vale anche senza figli. Entrando nei dettagli, stando a quanto si evince dall’articolo 1, comma 16, della legge numero 213 del 30 dicembre 2023, limitatamente al periodo d’imposta 2024:

“non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa. Il limite di cui al primo periodo è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi o affidati”.

Innalzamento fringe benefit 2024: va chiesto al datore di lavoro?

In pratica, grazie all’ultima legge di bilancio, il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di innalzare la soglia del fringe benefit. Quest’ultima, in genere, è pari a 258,23 euro.

Oltrepassata tale soglia bisogna pagare l’Irpef. Per il 2024, però, la soglia è pari a mille euro per la generalità dei dipendenti. Quota che raddoppia per coloro che hanno dei figli a carico.

Proprio come gli anni passati, comunque, il fringe benefit non è obbligatorio. Sono i datori di lavoro a decidere se elargire o meno tale agevolazione a favore dei propri dipendenti, erogandola direttamente in busta paga. In linea generale i lavoratori interessati non devono presentare alcuna richiesta.

Ogni azienda può comunque decidere di predisporre delle modalità interne per l’inoltro della domanda, come ad esempio tramite e-mail, apposito form sul portale aziendale o comunicazione scritta a mano e firmata dal lavoratore. In questo modo i soggetti interessati possono presentare una dichiarazione attraverso cui attestano di aver diritto al cosiddetto bonus mille euro per chi non ha figli, che aumenta fino a due mila euro per chi ha figli.

Per finire ricordiamo che tale misura viene riconosciuta solo ai dipendenti delle aziende private. Non ne possono beneficiare, invece, coloro che operano nel settore pubblico.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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