Il cambiamento più significativo registrato nel passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione riguarda indubbiamente gli importi erogati. Generalmente, le famiglie ricevono meno dall’Assegno di Inclusione rispetto al Reddito di Cittadinanza.
Tuttavia, comprendendo il funzionamento della nuova misura, si scopre che, formulando le domande corrette, è possibile ottenere anche somme maggiori. Vediamo come sia possibile aggiungere 700 euro in più a ciò che già si riceve dall’Assegno di Inclusione.
“Buona sera, sono Viviana e vorrei chiedervi il motivo per cui prendo solo 500 euro di Assegno di Inclusione mentre fino all’anno scorso prendevo 800 euro di reddito di cittadinanza.
Come prendere 700 euro in più in aggiunta ai 500 dell’Assegno di Inclusione
Continuare a discutere del Reddito di Cittadinanza oggi è improprio, così come non è corretto paragonarlo all’Assegno di Inclusione, poiché si rivolgono a categorie di beneficiari nettamente diverse. Quanto alla lettrice, lei e il marito non rientrano tra i destinatari dell’Assegno di Inclusione, una misura specifica per individui oltre i 60 anni, minori di 18 anni e persone con invalidità.
Per chi ha un’età compresa tra 18 e 59 anni, l’unico percorso possibile è quello di essere riconosciuti dai servizi sociali e sanitari a causa di invalidità inferiore al 67%, dipendenze o altre gravi problematiche. Altrimenti, è necessario che i servizi sociali identifichino la persona, in questa fascia d’età, come caregiver per minori o per altri familiari invalidi.
Ciò non preclude la possibilità di presentare domanda, purché all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un soggetto che soddisfi i criteri per ricevere l’Assegno di Inclusione. Il problema sorge nel calcolo del sussidio: viene considerato solamente il soggetto idoneo, escludendo quelli potenzialmente occupabili. Nel caso specifico presentato, solo il figlio di 10 anni è ritenuto ammissibile. E il sussidio viene calcolato esclusivamente su di lui, seguendo una specifica scala di equivalenza.
Diversamente dal Reddito di Cittadinanza, dove tutti e tre i componenti della famiglia rientravano nel perimetro della misura, con una scala di equivalenza che incrementava il beneficio da 500 a 800 euro.
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C’è, tuttavia, un modo per incrementare l’importo che oggi riceve la famiglia della nostra lettrice. Infatti, il Reddito di Cittadinanza non è sostituito unicamente dall’Assegno di Inclusione, ma anche dal Supporto Formazione e Lavoro. Si tratta di due misure distinte: la seconda si rivolge specificamente a quelle persone non coperte dalla prima. Ossia soggetti attivabili e occupabili di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Quest’ultima iniziativa offre la possibilità di ricevere 350 euro al mese per 12 mesi a condizione che i beneficiari partecipino alle attività promosse dai servizi per l’impiego, come corsi di formazione e proposte di lavoro. Pertanto, entrambi i genitori del bambino di 10 anni in questione potrebbero richiedere il Supporto Formazione e Lavoro, ottenendo. Oltre all’Assegno di Inclusione di 500 euro destinato al figlio, anche 350 euro ciascuno dal Supporto Formazione e Lavoro. Ciò li porterebbe a percepire complessivamente 1.200 euro al mese.
Tuttavia, dopo 12 mesi, la famiglia avrebbe diritto solamente all’Assegno di Inclusione di 500 euro. Dato che questo beneficio ha una durata di 18 mesi, prorogabili di altri 12.
Due misure sono meglio di una sola, questo non è azzardato dirlo
Data la struttura delle nuove misure di contrasto alla povertà, non è eccessivo affermare che molte famiglie potrebbero beneficiare oggi di importi significativamente superiori rispetto al passato. Considerando che un individuo beneficiario dell’Assegno di Inclusione riceve 500 euro mensili di integrazione al reddito (importo destinato ai redditi nulli), diventa evidente che, qualora ogni membro attivabile della famiglia possa ottenere 350 euro dal Supporto Formazione e Lavoro, le somme complessive possono raggiungere cifre notevoli.
Questo è particolarmente vero per i nuclei familiari numerosi, anche quelli principalmente composti da individui considerati occupabili. Di conseguenza, affermare che due misure apportino maggiori benefici rispetto a una singola non è affatto azzardato.