Nell’ambito dell’incessante ricerca di soluzioni sostenibili per il nostro pianeta, l’Europa ha intrapreso un viaggio ambizioso verso la trasformazione del suo parco immobiliare in un modello di efficienza e sostenibilità ambientale. Guidata dalla visionaria direttiva sulle case green, approvata il 12 marzo 2024, questa missione si pone l’obiettivo di rivoluzionare il settore edilizio, promuovendo edifici a zero emissioni.
Al cuore della trasformazione vi è l’introduzione del “passaporto ristrutturazione“, una misura innovativa che mira a rendere la ristrutturazione degli edifici non solo un dovere etico ma un’opportunità economicamente vantaggiosa per tutti.
Questo strumento, ideato per chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione, prevede l’assistenza di tecnici qualificati che delineeranno un percorso personalizzato di interventi.
La strategia europea si distingue per la sua gradualità e sensibilità, ponendo particolare enfasi sulla ristrutturazione delle unità abitative meno efficienti e sulla preservazione di quelle di valore storico o architettonico. In tal modo, l’Europa non solo aspira a un progresso tecnologico sostenibile ma si impegna anche a proteggere il suo inestimabile patrimonio culturale, dimostrando che è possibile coniugare innovazione e tradizione nel rispetto dell’ambiente.
Chi deve pagare le spese per avere il nuovo documento
Andando nel dettaglio, il testo della direttiva case green dice che, entro il 31 dicembre 2024, gli Stati membri sono chiamati ad introdurre un sistema di “passaporto di ristrutturazione” che attua il quadro comune stabilito con la direttiva stessa. Un quadro comune che ha come obiettivo quelli di rinnovare il parco immobiliare esistente sotto il profilo dell’efficienza energetica. A ogni modo ci sono immobili esclusi dalla direttiva green. Quindi, probabile che il nuovo documento non sarà richiesto per tutti.
In tal senso è stabilito che gli Stati membri sono chiamati a provvedere affinché il passaporto di ristrutturazione sia sostenuto finanziariamente nell’ambito dei piani nazionali di ristrutturazione edilizia al fine di non creare ostacoli, in particolare per i proprietari di abitazioni che possiedono solo l’abitazione in cui vivono.
Gli Stati membri devono provvedere affinché i passaporti di ristrutturazione edilizia siano resi disponibili con il dovuto sostegno finanziario per le famiglie vulnerabili che desiderano ristrutturare i loro edifici in tutto o in parte.
Passaporto ristrutturazione: chi lo rilascia e cosa contiene
Il passaporto di ristrutturazione sarà rilasciato, in un formato digitale adatto alla stampa, da un esperto qualificato e certificato previa visita in loco dell’immobile oggetto della ristrutturazione. È definito anche il contenuto del documento. In particolare, il passaporto ristrutturazione deve contenere:
- una tabella di marcia di ristrutturazione che stabilisce il numero massimo di fasi di ristrutturazione che si integrano l’una sull’altra. Il tutto in linea con il principio dell’efficienza energetica e con l’obiettivo di trasformare l’edificio in un edificio a zero emissioni entro il 2050;
- le modalità per conseguire norme minime di prestazione energetica. E le misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra durante l’intero ciclo di vita nel processo di ristrutturazione;
- i benefici attesi in termini di risparmio energetico. Oltre che di risparmi sulle bollette energetiche e riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra durante l’intero ciclo di vita;
- le fasi di ristrutturazione che devono portare ai miglioramenti pertinenti ai benefici di cui sopra;
- informazioni su un potenziale collegamento a una rete di teleriscaldamento efficiente, sulla quota di produzione individuale o collettiva e sull’autoconsumo di energia rinnovabile;
- informazioni su una serie di costi stimati per ciascuna fase di ristrutturazione raccomandata. Nonché sui costi stimati di una ristrutturazione profonda in un’unica fase come scenario di riferimento;
- distinta dei materiali;
- informazioni sulla circolarità dei prodotti da costruzione e i benefici più ampi connessi alla salute, al comfort, alla qualità dell’ambiente interno. Oltre che alla sicurezza come sicurezza antincendio, elettrica e sismica e il miglioramento della capacità di adattamento dell’edificio ai cambiamenti climatici;
- informazioni sulle possibilità di sostegno finanziario e tecnico e i recapiti aggiornati dello sportello unico per l’edilizia più vicino;
- informazioni su eventuali ristrutturazioni importanti dell’edificio, e su qualsiasi ammodernamento o sostituzione di un elemento edilizio che faccia parte dell’involucro edilizio.
Infine, il passaporto di ristrutturazione potrebbe contenere anche informazioni supplementari.
Riassumendo…
- entro il 31 dicembre 2024 gli Stati membri dell’UE devono introdurre il nuovo sistema del passaporto ristrutturazione
- un nuovo documento per i proprietari di casa e NON
- a rilasciarlo sarà un tecnico qualificato
- il passaporto ristrutturazione conterrà una serie di informazioni sul percorso lavori da fare per raggiungere i nuovi standard di efficienza energetica, i costi da sostenere, ecc.