Bond Barclays “callable” con cedola iniziale dell’8% e con scadenza nel 2040

Il bond "callable" emesso da Barclays nei giorni scorsi vanta una cedola iniziale altissima e una minima tutela per gli obbligazionisti.
9 mesi fa
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Bond Barclays callable scadenza 2042
Bond Barclays callable scadenza 2042 © Licenza Creative Commons

L’emissione è avvenuta il 18 marzo scorso, vanta rating medio-alti (A+ per S&P e Fitch, A1 per Moody’s) e offre cedole iniziali molto interessanti. E’ il bond “callable” di Barclays, primario gruppo bancario britannico. Ha scadenza in data 18 marzo 2040 (ISIN: XS2728016739) ed è stato rivolto alle famiglie italiane, dato il taglio minimo di appena 1.000 euro. Presenta, quindi, una durata iniziale di sedici anni. Si tratta di un’obbligazione certamente a lunga scadenza, naturale che molti piccoli investitori si chiedano se l’operazione non si riveli troppo rischiosa.

In effetti, ci si potrebbe ritrovare a privarsi della propria liquidità per un periodo eccessivo.

Bond Barclays callable dal terzo anno

D’altra parte, il bond Barclays è un “callable” come sopra accennato. Significa che l’emittente si riserva la facoltà di procedere anticipatamente al rimborso del capitale. E nello specifico, ciò potrà avvenire dopo il secondo anno, vale a dire al termine del periodo di pagamento delle cedole fisse. Da quel momento in avanti e ogni anno con la data di pagamento di marzo fino al quindicesimo, la banca può decidere di procrastinare il debito o di richiamarlo.

A proposito di cedole, la loro corresponsione avviene ogni tre mesi. E così fino alla scadenza. Per i primi due anni, cioè fino al 18 marzo del 2026, il tasso annuale lordo è dell’8% (2% a trimestre) fisso rispetto al capitale nominale: 80 euro per ogni 1.000 euro. A partire da quella data, il tasso diventa variabile e pari all’Euribor a 3 mesi. Per ridurre il grado di incertezza, il bond Barclays fissa comunque un “floor” dello zero percento e un “cap” del 6%. Significa che, se l’Euribor a 3 mesi scendesse a livelli negativi, l’emittente non lo seguirebbe sottozero. La cedola resterebbe tutt’al più nulla. Se salisse sopra il 6%, l’emittente pagherebbe il 6% e non di più.

Cap e floor eventi asimmetrici

Attenzione alla presunta simmetricità del minimo e del massimo fissati per la cedola variabile. In effetti, l’Euribor a 3 mesi esitò per numerosi anni valori negativi, vale a dire tra il novembre del 2015 e l’estate del 2022. Invece, solamente in due occasioni e per periodi brevi superò la soglia del 5%: agli inizi del millennio con lo scoppio della bolla dot.com e con il fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Sebbene il futuro possa discostarsi anche notevolmente dal passato, possiamo affermare che vi sarebbero molte più probabilità che l’Euribor a 3 mesi scenda sottozero, anziché salga sopra il 5-6%.

Calcolo del rendimento medio minimo e massimo

Stando così le cose, il bond Barclays con certezza ci garantisce una cedola elevata per i primi due anni. Dal terzo al sedicesimo anno, invece, non è possibile prevedere quale sarà l’entità media della cedola variabile. Se fosse zero, il rendimento medio del titolo risulterebbe dell’1% lordo. Solo con un’inflazione italiana anch’essa nulla riusciremmo a preservare il valore reale del capitale. Se fosse sempre al massimo (6%), il rendimento medio lordo schizzerebbe al 6,25%. Scenderebbe appena sopra il 4,60% al netto della ricevuta fiscale, restando elevata in termini reali anche nel caso di un’inflazione italiana attorno o poco sopra il target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE).

Cos’è l’Euribor a 3 mesi

L’Euribor a 3 mesi, oggi al 3,90%, è il tasso di interesse medio praticato giornalmente dalle istituzioni finanziarie nell’Eurozona per prestarsi denaro tra loro. Esso segue grosso modo l’andamento del tasso sui depositi bancari fissato dalla BCE, attualmente al 4%. Il bond Barclays ci consente di scommettere sui tassi futuri, vale a dire anche sulla performance dell’economia europea da un lato e sulla politica monetaria di Francoforte dall’altro. Comporta il rischio di reinvestimento, che si ha nel caso in cui l’obbligazionista venisse rimborsato in anticipo.

Perderebbe le cedole per il periodo rimanente ed è probabile che si troverebbe a reimpiegare il capitale in asset meno fruttiferi.

Bond Barclays, alta cedola iniziale specchietto per le allodole?

In effetti, esistono probabilità crescenti che il bond Barclays sia rimborsato prima della scadenza qualora i tassi di mercato scendessero. L’emittente avrebbe convenienza a rifinanziarsi sul mercato a costi inferiori per evitare di continuare a pagare cedole più alte agli obbligazionisti. Nei prossimi anni, l’Euribor a 3 mesi dovrebbe scendere con il taglio dei tassi in vista sin da giugno. Questo sarebbe il vero motivo per cui la banca ha fissato cedole molto alte per i primi anni. Si aspetta di pagare pochissimo successivamente e, forse, dal suo punto di vista di approfittare anche dell’eventuale apprezzamento della sterlina contro l’euro per ridurre il costo complessivo dell’indebitamento.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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