In un contesto economico in cui le politiche fiscali e gli incentivi edilizi hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico, il nuovo decreto Agevolazioni fiscali, D.L. n. 39/2024, rappresenta un altro colpo basso per il settore delle costruzioni e per i contribuenti italiani. Entrato in vigore il 30 marzo 2024, questo provvedimento risulta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il giorno precedente. Segna un momento di transizione importante, incidendo profondamente sul sistema di incentivi precedentemente in atto. Tra le varie novità introdotte, spicca l’abolizione della cessione del Superbonus e di altri bonus edilizi.
Una mossa che, come chiarito dal comunicato ISTAT del 1° marzo 2024, si è resa necessaria alla luce della revisione al rialzo del rapporto deficit/PIL per gli anni 2021 e 2022. Una revisione dovuta al consolidamento delle informazioni relative alla spesa per il credito d’imposta del Superbonus e del bonus facciate. Questa premessa apre la strada a un’analisi dettagliata dell’impatto di tale decreto sul settore edilizio e sul tessuto economico del Paese.
Salvati gli immobili danneggiati dal terremoto
Con particolare riferimento all’abolizione cessione superbonus, il nuovo decreto Agevolazioni fiscali, con l’art. 1 pone fine alla possibilità di beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura, pratiche finora consentite dal DL n. 11/2023. Tuttavia, viene introdotta una specifica eccezione per gli interventi su immobili danneggiati da eventi sismici nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, a partire dagli eventi del 6 aprile 2009 fino a quelli successivi al 24 agosto 2016.
Per detti interventi, rimane possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito, Questa deroga è però circoscritta a un limite di spesa complessivo di 400 milioni di euro per l’anno 2024, di cui 70 milioni sono specificatamente destinati agli interventi sugli immobili colpiti dai sismi del 6 aprile 2009, evidenziando così un’attenzione particolare verso le aree più vulnerabili e colpite da calamità naturali.
Abolizione cessione superbonus: le altre deroghe legate alla CILAS
Oltre alla deroga di cui al precedete paragrafo, il recente decreto Agevolazioni sul lato abolizione cessione superbonus ha delineato altre specifiche situazioni in cui è ancora possibile accedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Queste eccezioni si applicano a casi ben definiti, garantendo una transizione graduale verso la nuova normativa.
Per i lavori non condominiali legati al superbonus, la porta rimane aperta per coloro che avevano già presentato la CILAS entro il 29 marzo 2024.
Analogamente, nei contesti condominiali, l’accesso a tali benefici fiscali è consentito se, sempre entro il 29 marzo 2024, è stata presentata la CILAS. Inoltre, è necessario che entro il 29 marzo 2024 la delibera condominiale per l’esecuzione dei lavori era già stata adottata.
Un’ulteriore possibilità è offerta a chi ha già avviato le pratiche per ottenere il titolo abilitativo per lavori che implicano la demolizione e ricostruzione dell’edificio nell’ambito del superbonus.
Riassumendo
- il nuovo decreto Agevolazioni fiscali è in vigore dal 30 marzo 2024
- prevede l’abolizione cessione superbonus anche nei residui casi in cui veniva ancora previsto
- allo stesso tempo il decreto prevede, comunque, ancora qualche deroga
- quindi, casi in cui l’opzione per sconto in fattura e cessione del credito sono ancora ammessi.