Asta BTp short term e legati all’inflazione europea fino a 5 miliardi di euro

Il Tesoro emetterà in asta BTp short term e legati all'inflazione europea fino a un controvalore di 5 miliardi di euro, martedì 23 aprile.
8 mesi fa
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BTp short term e BTp€i in asta venerdì 25 ottobre
BTp short term e BTp€i in asta venerdì 25 ottobre © Licenza Creative Commons

Mentre il mercato resta in attesa di conoscere le condizioni alle quali sarà emesso il nuovo BTp Valore maggio 2030, il Tesoro procede spedito con le aste ordinarie. La prossima per le scadenze a medio-lungo termine si terrà martedì 23 aprile e avrà ad oggetto BTp short term e altri bond legati all’inflazione europea. Il controvalore nominale offerto sarà compreso tra un minimo di 4 e un massimo di 5 miliardi di euro. Nel dettaglio, tre saranno i titoli del collocamento.

BTp short term, ecco le caratteristiche

Abbiamo, anzitutto, i BTp short term con scadenza 28 gennaio 2026 e cedola 3,20% (ISIN: IT0005584302) per una quinta tranche tra 2 e 2,5 miliardi.

Questo titolo prezza attualmente poco sotto la pari e offre un rendimento del 3,42%. Come molti di voi già sapranno, si tratta di un bond del Tesoro del tutto ordinario sul piano del funzionamento. Nonostante la denominazione peculiare possa far pensare diversamente, stacca cedole fisse ogni sei mesi e il capitale sarà rimborsato per intero alla data di scadenza. Il nome si deve al fatto che si tratti di un titolo che rimpiazza i vecchi CTz sul tratto della curva che va dai 18 ai 30 mesi alla prima emissione. Oggi come oggi, il BTp short term in asta martedì prossimo ha una durata residua di poco più di 21 mesi.

Poiché l’emissione della prima tranche avvenne in data 27 febbraio e lo stacco della prima cedola sarà il prossimo 28 luglio, l’obbligazionista per quella data riceverà una “cedola corta” pari all’1,3362664% del capitale nominale. Il tasso lordo corrisponde a un periodo di godimento di 152 su un semestre teorico di 182 giorni. Dunque, 13,36 euro per ogni 1.000 euro di investimento nominale. Al netto della trattenuta fiscale, 11,69 euro.

BTp€i a 5 anni

E oltre ai BTp short term ci saranno i due BTp legati all’inflazione europea (BTp€i). Ad essere più precisi, fanno riferimento all’indice Eurostat armonizzato per i prezzi al consumo e al netto della componente tabacchi (HICP) per le venti economie dell’Area Euro.

Tra 1 e 1,25 miliardi arriveranno dalla tredicesima tranche del BTp€i 15 maggio 2029 e cedola reale garantita dell’1,50% (ISIN: IT0005543803). Questo bond sul mercato secondario trattava in chiusura di seduta ieri a 100,61, offrendo un rendimento reale dell’1,37%. Esso si confronta con il 3,40% offerto dal bond del Tesoro con cedola fissa e simile scadenza. Pertanto, il mercato sconta un’inflazione Eurostat in media del 2% per il prossimo quinquennio. In linea con il target della Banca Centrale Europea.

Nuovo BTp€i a 10 anni

Infine, il secondo dei due BTp legati all’inflazione europea: il BTp€i 15 maggio 2036 con cedola reale 1,80% (ISIN: IT0005588881). La seconda tranche sarà in collocamento per 1-1,25 miliardi. In questo caso, il titolo prezzava ieri a circa 99 centesimi per un rendimento reale lordo alla scadenza dell’1,90%, poco più del 2% in meno del rendimento offerto dal bond del Tesoro ordinario con scadenza simile.

In altre parole, questi ultimi due BTp legati all’inflazione europea proteggono contro la perdita del potere di acquisto in media accusata nell’unione monetaria nel medio-lungo periodo. Si rivelano molto interessanti per coloro che ritengono che l’inflazione effettiva risulterà più elevata di quanto insito attualmente nei prezzi. Sopra il 2% o poco più, l’acquisto avverrebbe “a sconto”, cioè l’investitore maturerebbe un rendimento più alto di quanto prospettato oggi dalle quotazioni di mercato.

BTp short term e legati all’inflazione europea, occhio ai rischi

BTp short term e BTp legati all’inflazione europea consentiranno ai risparmiatori italiani di investire su due tratti differenti della curva: breve tramite il primo bond e medio-lungo con il secondo e terzo. Gli ultimi due offrono, altresì, la possibilità di sfruttare a proprio vantaggio eventuali rincari dei prezzi al consumo imprevisti.

Chiaramente, esiste il rischio opposto che l’inflazione europea si riveli inferiore alle attese e che, quindi, i bond esitino rendimenti più bassi di quelli che oggi offrirebbero i bond del Tesoro con cedola fissa. Occhio, infine, al meccanismo di rivalutazione del capitale in un’unica soluzione alla scadenza.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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