Sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, segmento EuroMoT, sono disponibili due nuove obbligazioni emesse da Goldman Sachs e denominate in dollari Usa. Il pubblico di riferimento è chiaramente il retail italiano, se è vero che il lotto minimo è stato fissato per entrambe ad appena 100 dollari, pari al tasso di cambio attuale a circa 93,50 euro. Per entrambe la data di scadenza è del 19 aprile 2034, per cui hanno una durata iniziale di dieci anni esatta.
Caratteristiche delle due emissioni
In cosa si distinguono le due obbligazioni Goldman Sachs? La prima offre cedola lorda annuale del 6,10%, pari al 4,514% al netto della trattenuta fiscale del 26% sugli interessi (ISIN: XS2708198267).
La seconda emissione di obbligazioni Goldman Sachs offre, invece, una cedola fissa lorda annuale del 5,30%, pari al 3,922% al netto della trattenuta fiscale (ISIN: XS2708197533). La durata di questo bond è certa, non essendo prevista alcuna “call”. Come possiamo notare, la prima emissione offre una cedola più alta, pur a parità di durata massima. Perché? E’ il premio riconosciuto all’investitore per il rischio che il bond venga rimborsato in anticipo. In quel caso, perderebbe l’opportunità di ricevere in pagamento le cedole per il periodo rimanente preventivato.
Denominazione in dollari Usa
Entrambe le obbligazioni Goldman Sachs, poi, essendo denominate in valuta americana, comportano il rischio di cambio. Esso consiste nella possibilità che il pagamento delle cedole e del capitale, una volta effettuata la conversione in euro, risulti inferiore alla cifra ipotizzata in base al tasso di cambio vigente al momento dell’investimento. Ciò accadrebbe nel caso in cui il cambio euro-dollaro si deprezzasse. E questo spiega anche perché i rendimenti iniziali risultano superiori a quelli che nell’Area Euro offrono titoli del debito corporate emessi da società o banche con rating pari o simile.
Obbligazioni Goldman Sachs con rating medio-alti
Le due obbligazioni Goldman Sachs comportano, invece, un rischio di credito assai basso. I rating sono medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s. Quando è verosimile che l’emittente eserciti la “call” in merito alla prima emissione sopra indicata? Quando il costo di rifinanziamento sul mercato risultasse più basso delle cedole che la banca d’affari americana continuerebbe a pagare prorogando l’investimento. Dunque, in un ambiente di tassi di interesse in calo è assai verosimile che la “call” venga esercitata dopo il primo anno.