Quale titolo di stato potremmo acquistare oggi se volessimo investire con un orizzonte temporale di cinque anni? Ne esistono diversi in circolazione e noi abbiamo scelto di analizzare oggi il BTp 15 giugno 2029 con cedola 2,80% (ISIN: IT0005495731). Cinque anni sono un periodo di tempo né breve, né lungo. Questo è, in genere, il riferimento minimo per un investimento sui mercati finanziari. Periodi più lunghi non ci consentono spesso di fare previsioni attendibili sulle variabili che possono incidere sul buon esito dell’operazione.
Inflazione sopra il rendimento dall’emissione
Il BTp 2029 fu emesso nel maggio del 2022, meno di due anni fa. Offre cedola lorda annuale del 2,80%. Il prezzo di emissione fu sopra la pari: 102,73. Questo significa che il rendimento alla scadenza risultò inferiore al tasso cedolare. Da allora, l’investitore risulta avere incassato appena il 4,33% dell’esborso effettivo e al netto dell’imposizione fiscale. Peccato che nel frattempo l’inflazione italiana sia stata dell’8%, per cui il rendimento effettivo legato al solo incasso delle cedole risulta del -3,67%. E non è finita. La quotazione odierna giace sotto i 97 centesimi, ragione per cui l’ipotetico obbligazionista perderebbe il 6% rivendendo il titolo sul mercato. In quel caso, il rendimento si attesterebbe al -9,67%.
Praticamente, il BTp 2029 ha inflitto una perdita virtuale pari a un decimo dell’investimento in meno di un biennio. La speranza sarebbe che da qui alla scadenza il bond possa far recuperare tale perdita con un rendimento netto reale complessivamente positivo. Allo stato attuale, il titolo offre poco più del 3,50% lordo e meno del 3,20% lordo. I BTp Italia, che sono indicizzati al tasso d’inflazione, per il periodo quinquennale offrono rendimenti reali in area 2,25%. Questo implica un’inflazione italiana attesa intorno all’1,25% medio per il prossimo lustro.
BTp 2029, atteso rendimento netto reale positivo
Se queste previsioni si rivalessero esatte, il BTp 2029 esiterebbe intorno allo 0,90% medio netto reale da qui alla scadenza. Per gli acquirenti di oggi, la prospettiva di un investimento positivo. Per quanti, invece, entrarono sul mercato al debutto di questo bond del Tesoro, lo scenario migliore consisterebbe nell’opportunità di azzerare le perdite sinora patite. Questo, perché il prezzo di acquisto fu sopra la pari e il rendimento di questi primi anni dall’emissione largamente insufficiente a tutelare il capitale dall’erosione dell’inflazione.