In pensione 5 anni prima: come funziona la maggiorazione contributiva

Come andare in pensione con la maggiorazione contributiva prevista dalla Legge 388 del 2000: chi può godere di 5 anni di accredito extra.
8 mesi fa
1 minuto di lettura
Per la pensione anticipata 2025, lavoro gravoso e lavoro usurante consentono di uscire con 3 misure differenti.
Foto © Pixabay

Rischiare di non andare in pensione perché mancano contributi previdenziali che servono per l’accesso alla quiescenza. In Italia, è comune nel sistema previdenziale trovarsi con mesi o anni di contributi mancanti. Il che può portare a dover posticipare il pensionamento di molto tempo. Tuttavia, lo stesso sistema previdenziale offre le soluzioni giuste per queste situazioni, includendo procedure e strumenti, come la maggiorazione contributiva, che possono aiutare chi rischia di non poter andare in pensione a completare la sua carriera contributiva.

In pensione 5 anni prima, ecco come funziona la maggiorazione contributiva

La maggiorazione contributiva, menzionata nella richiesta di Piero, è lo strumento che permette di anticipare l’età di pensionamento. Questa maggiorazione è specifica per gli invalidi, un dettaglio importante considerando che esistono diverse tipologie di maggiorazioni contributive, come quelle per le madri lavoratrici.

La maggiorazione consente di chiedere e ottenere contributi aggiuntivi e figurativi che si sommano a quelli normalmente accreditati. Permettendo così di andare in pensione prima o di evitare il rischio di non poter mai andare in pensione. Specialmente per coloro che non raggiungono i 20 anni di contributi entro i 67 anni di età.

Ecco come funziona la maggiorazione contributiva prevista dalla Legge 388 del 2000

La Legge numero 388 del 23 dicembre 2000, all’articolo 80, comma 3, stabilisce che ci sono contributi figurativi per chi ha svolto periodi di lavoro nonostante la disabilità. Questa è una vera e propria agevolazione. Che è pari a due mesi di contribuzione per ogni anno di lavoro effettivo che l’interessato ha svolto dopo aver ottenuto dalla Commissione Medica Invalidi Civili delle ASL, almeno il 74% di invalidità.

In pratica, i contributi versati da un invalido dopo il verbale di riconoscimento, valgono 1,2 volte. Un anno di lavoro pieno così vale 14 mesi, 6 anni valgono 7 e 25 anni valgono circa 30 anni. Infatti, si può arrivare a massimo 5 anni di guadagno di contribuzione con questa maggiorazione.

Come chiedere l’accredito della contribuzione figurativa da maggiorazione per andare in pensione prima

I contributi figurativi sono perfettamente validi per il diritto alla pensione in questo caso, e rappresentano un beneficio per quanti hanno un grado di invalidità certificato superiore al 74% e hanno proseguito a lavorare.

Se il periodo di lavoro post riconoscimento di invalidità è inferiore all’anno, la maggiorazione viene parametrata alle settimane di lavoro effettivamente svolte.

La domanda per l’accredito deve essere presentata insieme alla domanda di pensione, includendo tutta la documentazione che attesta le condizioni sanitarie necessarie per ottenere il beneficio. A partire dal verbale della Commissione Medica Invalidi Civili delle ASL.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

truffa sms
Articolo precedente

La nuova truffa dell’Agenzia delle Entrate corre via SMS: come evitare lo smishing

Pensioni a 66 anni nel 2025 molto più facili da centrare per chi ha avuto dei figli, perché nel sistema contributivo le agevolazioni ci sono.
Articolo seguente

Quanto prende di pensione una donna con figli che smette di lavorare a 63 anni