Nel Consiglio dei Ministri del 9 aprile 2024, è stata approvata una rilevante riforma fiscale attraverso un decreto legislativo che modifica in modo significativo le normative relative a diversi tributi indiretti, tra cui l’imposta di registro e l’imposta sulle successioni e donazioni. Questa riforma è parte integrante della Legge n. 111/2023, la quale mira a una più efficiente gestione delle imposte in Italia, riducendo gli oneri amministrativi per i cittadini e semplificando i processi di pagamento.
La nuova normativa prevede una serie di principi chiave che influenzeranno la gestione delle tasse indirette.
Bisogna mettere in evidenza che il decreto legislativo è approvato in esame preliminare. Questo significa che, prima che tutto diventi definitivo, il provvedimento dovrà passare anche l’esame parlamentare. Quindi, le novità che ci apprestiamo ad illustrare dovranno ancora trovare conferma, sia nel contenuto che nella decorrenza.
Meno documentazione da allegare
Uno degli aspetti più salienti del decreto è la conferma della procedura per la presentazione della dichiarazione di successione. Trova conferma a livello legislativo, in dettaglio, quanto già stabilito con il provvedimento dell’Agenzia Entrate. Ossia, che la dichiarazione di successione deve essere presentata esclusivamente in forma telematica, ad eccezione di coloro che risiedono all’estero, Questi ultimi potranno inviarla anche con raccomandata o altri mezzi da cui si evince certezza della data di spedizione.
Non cambia nemmeno il termine di presentazione. L’adempimento, laddove è da farsi, dovrà avvenire entro 12 mesi dalla data del decesso. Ricordiamo della possibilità di sfruttare la dichiarazione successione precompilata.
Inoltre, la riforma punta a ridurre notevolmente la documentazione necessaria da allegare alla dichiarazione di successione. Ad esempio, non sarà più obbligatorio allegare gli estratti catastali relativi agli immobili, semplificando ulteriormente la procedura e riducendo il carico burocratico per i contribuenti.
Dichiarazione successione: l’imposta (se dovuta) si autoliquida
L’altro punto focale del decreto legislativo sulla riforma delle imposte indirette è l’autoliquidazione dell’imposta di successione. Oggi, se dovuta, l’imposta di successione non è autoliquidata e versata dal contribuente che presenta la dichiarazione di successione. È l’Agenzia Entrate a farlo e a notificare l’importo dovuto al contribuente che poi dovrà provvedere al versamento.
Con il decreto in esame, invece, che dovrà essere direttamente il contribuente a calcolare e pagare l’imposta dovuta. Tuttavia, resta il controllo di regolarità da parte dell’ufficio delle imposte, che può richiedere un pagamento aggiuntivo se risulta dovuta una maggiore imposta. In tal caso, il contribuente avrà 60 giorni per integrare l’imposta versata, beneficiando di una riduzione di un terzo della sanzione amministrativa se il pagamento avviene nei termini previsti.
Per quanto riguarda il pagamento dell’imposta autoliquidata, questo dovrà essere effettuato entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione. Per i contribuenti che si trovano a dover pagare un importo superiore o uguale a 1.000 euro, è possibile effettuare un pagamento parziale, non inferiore al 20% del totale dovuto, entro i 90 giorni. Il saldo può essere dilazionato in rate trimestrali, con un massimo di otto rate per importi inferiori a 20.000 euro e dodici rate per importi superiori.
Riassumendo
- il decreto legislativo approvato, in esame preliminare, il 09 aprile 2024, prevede modifiche alle modifiche imposte su successioni, donazioni, registro e altri tributi
- si introduce l’autoliquidazione per l’imposta sulle successioni
- si conferma che la dichiarazione di successione è solo in via telematica, fatta eccezione per chi è all’estero
- è prevista la riduzione della documentazione necessaria da allegare alla dichiarazione di successione, inclusa l’eliminazione degli estratti catastali
- si prevede la possibilità di pagamento frazionato dell’imposta di successione autoliquidata, con opzioni di rateizzazione per importi elevati
- il decreto legislativo dovrà divenire ancora definitivo.